armageddon99_at_libero.it wrote:
> Non vogliamo chiamarla fusione freddda ? Va bene, chiamiamola
> "reazione nucleare a bassa energia" ma il concetto di fondo non
> cambia, la produzione di calore in eccesso c'� eccome ed � stato
> dimostrato anche pubblicamente.
Scusa se replico, ma la produzione di calore c'e' FORSE. Non mi
risulta che nessuno abbia mai dimostrato in modo convincente la
produzione di calore da parte dell'apparato, calore che stando al
modello di Preparata ecc. deve essere associato a produzione di
elio, e non appartenere al contesto dei fenomeni elettrochimici
correlati al metodo elettrolitico per caricare l'elettrodo di
palladio. Cito dall'articolo che tu stesso segnali piu' avanti:
"si trova che l'energia stimata attraverso questa conversione eccede
quella valutata semplicemente in base all'aumento di temperatura."
... "si pu� raggiungere la fusione parziale del catodo ... senza che
l'evento sia rivelato dal metodo calorimetrico."
> Come al solito il problema diventa soprattutto politico e vi � il
Il problema e' che l'esperienza e' difficile da riprodurre, incerta
nei risultati, e comunque costosa.
> Ti invito a dare un'occhiata ad un recente lavoro italiano:
> http://www.lenr-canr.org/acrobat/DeNinnoAexperiment.pdf
Forse non hai fatto caso che io e la dott.ssa De Ninno siamo
colleghi qui a Frascati.
> Come vedi il racconto sotto sotto non era proprio cos� "fantasy"
Se pensi veramente che la procedura descritta nell'articolo di
Daniele sia plausibile allora non hai letto l'articolo della De
Ninno che tu stesso hai citato.
> Occorrono _finanziamenti_ per fare il salto di qualit� altrimenti
> dovremo rassegnarci ad attendere il 2050 per avere il primo Tokamak
> commerciale a fusione calda...
Su questo concordo.
Mario Leigheb
Received on Wed Sep 03 2003 - 12:01:25 CEST