"Alessandro Esposito" <theopps75_at_yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:bisf1l$jj7$1_at_gwdu112.gwdg.de...
> termopompa e cella peltier penso siano due cose non paragonabili.
> La cella peltier dovrebbe trasformare in energia termica l'energia
elettrica
> con un rendimento minore di uno.
>
> Le temopompe, se ho capito bene (ma non vedo altre soluzioni), sfruttano
una
> fonte di calore naturale. Il calore viene "pompato" dalla sorgente
.. . .
Le termopompe (pompe di calore immagino) sono cicli frigoriferi usati al
contrario. Sono cioe' veri cicli frigoriferi nei quali l'interesse
umano/economico si e' spostato dal lato freddo al lato caldo.
In parole povere, d'inverno, abbiamo portato in casa la macchina esterna del
condizionatore e abbiamo buttato fuori le bocchette di raffreddamento.
Come � noto il rendimento di un ciclo termodinamico classico (quello che
trasforma una parte del calore in energia non termica) e' di parecchio
inferiore a 1, ne discende che un ciclo frigorifero (ciclo inverso) avra'
un'efficienze maggiore di 1 in quanto, oltre a trasformare in calora
l'energia (elettrica di solito), aggiunge ad essa il calore sottratto alla
sorgente fredda. Da qui la convenienza delle pompe di calore rispetto alle
classiche stufette a resistenza. La stufetta a resistenza ha rendimento
uguale a 1 (ne' piu' ne' meno, perdite non ce ne sono), la pompa di calore
ottiene invece un bel 2, 3 o anche piu' raffreddando l'aria esterna o
l'acqua di falda o che altro, che tanto non ce ne importa nulla.
Per quanto riguarda la cella di Peltier il ragionamento non cambia. Essa
puo' essere usata come frigorifero o come pompa di calore senza organi in
movimento e valgono quindi per essa le considerazioni qualitative fatte
prima. Del resto, se la sua efficienza fosse inferiore a 1, chi mai la
userebbe, visto che una banale resistenza ha efficienza 1?
Saluti
Mino Saccone
Received on Mon Sep 01 2003 - 08:58:55 CEST
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