Re: Secondo principio di Newton

From: Claudio Falorni <claudio.falorni_at_tiscali.it>
Date: Tue, 26 Aug 2003 14:10:46 +0200

"Giorgio Bibbiani" ha scritto:

[cut]

> Ovviamente, il fatto che una stessa forza applicata a corpi di massa
diversa
> determini accelerazioni in accordo con la formula F = m * a, e' un dato
> sperimentale, ed e' un dato che va esplicitato quando si enuncia il
secondo
> principio (che, abbiamo concordato, *non* e' solo una definizione).

Quindi mi stai dicendo che il 2� principio ha sia una veste teorica:
definisce la forza (conosci una definizione alternativa di forza in
meccanica classica tipo postulare l'esistenza di uno spazio euclideo
tridimensionale dove si verifica la cinematica dei corpi?) e una veste
sperimentale: la forza � "misurata" senza che si verifichi un'accelerazione
nei costituenti dello strumento di misura, cio� mediante allungamenti di
molle ed azioni legate all'elasticit� interna dei corpi e quindi
l'accelerazione del corpo sul quale agisce � in accordo col valore teorico
di aspettativa.

> > ...Ma se invece non la conosciamo e usiamo il
> > secondo principio per ritrovare la forza niente ci assicura di aver
usato la
> > "stessa forza".... o meglio (pi� sottile) possiamo dire di aver usato la
> > "stessa forza" F ma Newton non ci assicura un'accelerazione in accordo
F=ma.
> Come dicevamo il 2� principio assicura anche questo,

purtroppo non riesco a capire in che modo... o forse non ho capito cosa
volevi dire:
intenevi forse dire che ci assicura la non assicurazione :-) .....

> considera comunque che
> un certo grado di circolarita' o autoreferenzialita' e' spesso presente
nei principi
> e nelle definizioni della fisica (pensa ad es. a come viene enunciato il
principio di
> inerzia), l'importante e' avere chiara coscienza di cio' (e naturalmente
ancora piu'
> importante e' che le definizioni siano utili e che i principi funzionino!
:-).

Ma una teoria fisica costituita da definizioni e al limite da postulati deve
necessariamente avere un rigore matematico, come appunto una formulazione
formalmente corretta della dinamica classica; pertanto non dovrebbero essere
ammesse ipotesi self-consistenti che invece possono benissimo essere usate
per costruire modelli su dati sperimentali.
Ho visto che anche nel libro di Rosati si accenna a questa questione anche
se purtroppo non ho ben capito se ci� � concorde a questa mia riflessione su
l 2� principio e soprattutto se questa mia riflessione � corretta....

> Ciao

Ciao Claudio
Received on Tue Aug 26 2003 - 14:10:46 CEST

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