mizar.ma wrote:
> E' noto che con Q = C*m*delta T, si determina la energia che si deve fornire
> ad un corpo x per portarlo a temperatura T .
> la formula indica che alla temperatura T ci si arriva dopo il tempo insito
> in Q = P * t.
> E' ovvio che per t che tende ad infinito , T tender� ad infinito.
> Allora entrano in gioco le perdite del sistema. Infatti il senso pratico di
> osservazione mi dimostra che dopo un tempo t1 la temperatura non salir� piu'
> pur continuando a fornire la energia di cui sopra.
Tu continui a fornire energia, ma il corpo, che si sta scaldando
rispetto all'ambiente, emette a sua volta energia, per esempio sotto
forma di radiazione, oppure scalda l'aria intorno e partono dei moti
convettivi che portano via energia, oppure ancora l'oggetto che stai
scaldando e` a contatto con qualche altra cosa e il calore se ne va per
conduzione.
Quando l'energia che fornisci e` uguale a quella che viene portata via
con i meccanismi che ti ho detto prima (o anche altri), la temperatura
finisce di crescere e sei in una situazione di equilibrio: tanto calore
entra, tanto ne esce.
Per calcolare questa temperatura di equilibrio di solito basta una
equazione algebrica. Se invece vuoi sapere come varia nel tempo la
temperatura del corpo, se sale esponenzialmente o con altra legge,
quanto in fretta, servono le equazioni differenziali.
A seconda di quanta matematica sai, si puo` andare avanti in modi
diversi (e in qualche caso ci si deve fermare :-( ).
--
Franco
Um diesen Satz zu verstehen, mu� man der deutschen Sprache m�chtig sein.
Received on Sat Jul 05 2003 - 18:25:35 CEST