Re: One way speed of light (owsol)

From: Giorgio Bibbiani <giorgiobibbiani_at_TIN.it>
Date: Thu, 25 Mar 2021 16:46:52 +0100

Il 25/03/2021 12:10, Elio Fabri ha scritto:
> Franco ha scritto:
>> In seconda media avevo studiato Romer e come aveva valutato la
>> velocità della luce con i ritardi e gli anticipi delle occultazioni di
>> Io intorno a Giove, senza nessuna sincronizzazione remota e con la
>> luce che va da Giove alla Terra, nessun percorso chiuso. Il metodo di
>> Romer e` esattamemte la misura del Doppler come l'ho descritta.
> Una precisazione.
> Quelle che si vedono bene sono le eclissi, non le occultazioni.
> Vedere un'occultazione è sempre dificile, se il corpo occultante è
> luminoso (o illuminato dal Sole, come nel nostro caso).
>
> Alberto_Rasà ha sritto:
>> Eh certo! Ti darebbero il Nobel o quasi! :-) Quel metodo, come del
>> resto tutti gli altri noti finora, utilizza _comunque_ la velocità di
>> andata e ritorno. L'ho letto da qualche parte, se lo ritrovo lo
>> indico. Sei a conoscenza di queste ultime dimostrazioni ma non le
>> ritieni valide?
> Una confessione.
> Sapevo anch'io che le cose stanno come dici, ma quando ho provato a
> ricostruire il ragionamento mi sono completamente perso.
> Proverò a ripensarci, ma non garantisco niente, anche perché mi trovo
> impegolato tra diverse cose cui sto pensando e che si disturbano tra
> loro :-(

Ne avevi parlato anche nel thread "Spaventi sperimentali per i relativisti"
su i.s.f. il 15/08/2002, cito il messaggio a seguito perché mi sembra
che non sia indicizzato su Google Groups:

***INIZIO CITAZIONE***
Franco ha scritto:
> Attualmente, avendo a disposizione degli orologi ragionevoli, le
> occultazioni si riescono a misurare con una precisione di un decimo di
> secondo.
Solo? Non ho notizie precise, ma averei detto molto meglio.
(Tra l'altro, sono eclissi, non occlutazioni.)
Con metodi fotometrici mi aspetterei di arrivare anche al ms.

> La luce va sempre dal satellite alla terra, non e` un percorso chiuso. E
> la differenza di tempo la si puo` misurare in due condizioni in cui la
> terra ha la stessa velocita` relativa rispetto al satellite (ad esempio
> un mese circa dopo la congiunzione superiore e un mese circa prima della
> congiunzione inferiore).
Come avevo anticipato, secondo me la questione e' piuttosto delicata.
Una misura di velocita' standard richiede due orologi situati in punti A
e B *di uno stesso riferimento*, a distanza nota, e tra loro
sincronizzati.
Com'e' noto, e' qui che nasce la difficolta', e si vede che non si
riesce a evitare un percorso chiuso, se si tiene conto anche dei segnali
necessari per la sincronizzazione.

Il caso di Roemer e' del tutto diverso: abbiamo un orologio A,
costituito dal satellite che gira attorno a Giove; mentre l'orologio B
sta fermo sulla Terra.
Per semplicita' trascuriamo il moto orbitale di Giove; quello che conta
e' che i tempi delle eclissi vengono rilevati da B *in diverse posizioni
orbitali della Terra*, e la misura di velocita' viene fatta confrontando
il ritardo delle eclissi con lo spostamento della Terra, quindi
dell'orologio B, mentre A resta fermo.
Si tratta percio' di una misura "non standard", in cui i due orologi
stanno per necessita' in riferimenti in moto relativo.

Quando si discute di velocita' della luce, si vorrebbe non aver bisogno
di adottare in partenza qualche ipotesi sul comportamento delle misure
di spazio e tempo al cambiare del rif., e questa condizione e'
soddisfatta dalle misure standard, ma non da quella di Roemer.
Percio' e' vero che non c'e' il percorso chiuso, ma a rigore non c'e'
neppure una misura di velocita' della luce...

Nota che le correzioni relativistiche non sono affatto trascurabili: su
un intervallo di 6 mesi ammontano a circa 0.1 s.
-------------------
Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
-------------------
***FINE CITAZIONE***

Ciao

-- 
Giorgio Bibbiani
(mail non letta)
Received on Thu Mar 25 2021 - 16:46:52 CET

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