"Enrico Smargiassi" <smargiassi_at_ts.infn.it> ha scritto nel messaggio
news:3EEF1671.7050004_at_ts.infn.it...
> Lorenzo Lodi wrote:
>
> > Mi potresti elencare sommariamente quali sono queste condizioni?
>
> Ah saperlo... bisognerebbe chiedere all'autore del libro per
> sapere che cosa esattamente aveva in mente. Ipotizzo che potesse
> pensare per esempio alla "buca di scambio e correlazione", cioe'
> al fatto che due elettroni tendono a stare separati per effetti
> quantistici. Nel caso degli elettroni si ha il caso fortunato per
> cui l'effetto di questa buca puo' essere bene approssimato da
> teorie di campo medio. Ma, ripeto, non so bene che altro
> intendesse dire.
mmm... potresti argomentarmi un po' questo fatto? cioe', esiste una
dimostrazione matematica del fatto che questo effetto supporta
l'approssimazione di poter trattare l'influenza degli altri elettroni con un
campo medio? lo chiedo perche' finora non ho mai trovato una vera
giustificazione teorica dell'approssimazione dell'elettrone indipendente...
mi sembra che l'approccio sia di supporre che esistano dei sistemi in cui
essa sia valida, di svolgere i conti e poi di vedere come le previsioni si
accordano con i dati sperimentali; se i conti tornano significhera' che in
tal caso l'approssimazione e' valida... e' piu' o meno cosi' oppure
esistono, se non proprio maggiorazioni dell'errore, stime *a priori*
sull'errore che si commette?
> > e poi non
> > capisco ancora come alpha sia collegato all'energia di interazione tra
gli
> > elettroni...
>
> La costante di struttura fine e' una misura dell'accoppiamento
> tra elettroni e campo elettromagnetico, quindi anche degli
> elettroni tra di loro (non per nulla e' proporzionale al quadrato
> della carica). Non so se hai qualche conoscenza di teoria dei
> campi, comunque alpha e' il parametro rispetto al quale si
> sviluppa in serie perturbativa nell'elettrodinamica quantistica:
> i vertici d'interazione elettrone-fonone sono proporzionali ad
> alpha. Questo pero' te lo spieghera' meglio qualcuno piu' ferrato
> di me in MQ relativistica.
> --
> Enrico Smargiassi
Non conosco la QED anche se so che in essa alpha gioca un ruolo particolare;
comunque, nel contesto della MQ non relativistica in cui si colloca questa
approssimazione alpha non mi sembra giochi nessun ruolo e dunque il
riferimento ad essa del libro mi stupisce... voglio dire, io vedo solo una
equazione diff. alle derivate parziali con un termine e^2/|r_i-r_j| che
decido di approssimare in una somma di funzioni V(r_1)+V(r_2)+...
che c'azzecca alpha in tutto cio'? a questo livello di discussione, niente
mi pare...
Grazie, Lorenzo
Received on Wed Jun 18 2003 - 22:25:51 CEST
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