saverio ha scritto:
> Le evidenze sperimentali del comportamento ondulatorio delle
> particelle materiali hanno indotto i fisici a costruire una teoria che
> descrive tale comportamento in termini di funzioni d'onda e di
> ampiezze di probabilit�. Le particelle spariscono come enti propri e
> ricompaiono sotto la forma della onda-particella.
> Perch� non attribuire, invece, il comportamento oscillatorio
> direttamente allo spazio quadridimesionale? Lo spazio
> quadridimensionale risulterebbe essere perturbato dal movimento delle
> particelle(massive nel senso della massa-energia) determinando
> l'insorgere di onde di "densit� di spazio" che interferendo
> genererebbero percorsi preferenziali (geodetiche) lungo i quali le
> particelle si muoverebbero (la particella viaggerebbe lungo percorsi
> "meno densi").
Perfetto, basta che vai a vedere in www.elettrogravitazione.it e ti
accorgi che chi conferisce questa perturbazione ondulatoria allo spazio �
proprio il campo magnetico costante, in effetti una vibrazione stabile
dello spazio, che io forse impropriamente chiamo vettore campo elettrico
ruotante.
L'errore atavico, se di errore si pu� parlare, � quello di avere sempre
dato al CM costante semplicemente le caratteristiche di un vettore
statico, ovvero intensit�, direzione e verso, e pertanto avendo
estremamente semplificato il magnetismo classico, si � persa la
possibilit� di interpretare interamente la realt�, se in effetti come �
giusto essere si tratta il CM come un vettore C Elettrico ruotante che si
propaga nello spazio, avente caratteristiche:
- Piano di rotazione: piano ortogonale all'asse del vettore CM
- Verso di rotazione: individuato con la regola della mano destra,
riverito al vettore CM
- Intensit� : legata all'intensit� del CM
- Pulsazione : ininfluente, non tanto per il valore delle
pulsazioni pulsazioni in giuoco, ma principalmente perch� noi, per la
natura stessa delle interazioni, riusciamo solo a misurare effetti
quadratici medi.
In questa ottica tutto diventa molto pi� LOGICO e pertanto
giustificabile, bada questa realt�, che fino a qualche giorno addietro
reputavo, anche se vera indimostrabile e pertanto in una certa maniera
simile ad una variabile nascosta non esplicitabile, sono convinto che �
perfettamente dimostrabile la sua esistenza per via sperimentale, e in
maniera abbastanza banale.
> Cos� ipotizzando, cio� attribuendo allo spazio-tempo la caratteristica
> ondulatoria e lasciando alla particella la sua caratteristica
> "corpuscolare", il comportamento delle particele risulterebbe del
> tutto causale.
Questo non mi pare corretto, in quanto in via sperimentale si osserva
la reale trasformazione della massa in energia e pertanto una entit�
massiva come la chiami tu, a mio modesto parere non pu� mai diventare
realmente energia, mentre in maniera pi� realistica ha senso parlare di
massa intesa come pura quantit� di moto, ma il problema qui si allarga a
dismisura e diventa difficile chiuderlo in poche parole.
> Il principo di indeterminazione deriverebbe direttamente dalle
> caratteristiche onduatorie dello spazio [continuo? discreto a maglia
> finissima=sqrt(Gh/c^3)].
> Una teoria ondulatoria dello spazio � possibile e/o lecita?
Per me non solo � possibile, ma � l'unica strada per unire la
relativit� alla quantistica, ma ritorno a dire, fino a pochi giorni fa,
pensavo che questo doveva prendersi come postulato indimostrabile, mentre
ora sono convinto che sia perfettamente dimostrabile dare al Campo
Magnetico Costante una propriet� ondulatoria, con un esperimento, anzi
come ho detto giorni fa a Smargiassi, con un esperimento che avrebbe
potuto fare benissimo anche M. Faraday, questo non per sminuire l'enorme
contributo di Faraday dato alla fisica classica, ma solo per mettere in
relazione la pochezza di mezzi di quel particolare periodo storico con la
banalit� del mio esperimento.
> Carlo Tosi
Ciao Michele
P.S. Dammi un poco di tempo per cercare di capire cosa sto realmente
misurando e ti far� sapere.
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Received on Thu Jun 12 2003 - 20:32:11 CEST