Re: "meta-domanda" sulla comunita' di isf
Il 03/04/21 15:27, Elio Fabri ha scritto:
...
> Credo che chiunque capisca i pro e i contro di questo sistema.
> Il sistema è democratico, ma mi è capitato più volte di vedere
> up-voted risposte secondo me sbagliate o gravemente difettose.
> Si arriva all'estremo di una persona molto molto alta nella classifica
> generale, che scrive quesi sempre risposte che io non condivido (e che
> qualche volta ho contraddetto).
Ho presente. Il problema è che il sistema è democratico in termini di
meccanismo di votazione, ma la Scienza lo è non sulla base dei voti ma
della capacità di convincere gli esperti. Il risultato è che se si
presenta una risposta completamente correta ma che si dicosta da quello
che c'è sui libri di testo si rischiano commenti e vori negativi. E
siccome le discussioni sono appena tollerate, manca lo spazio per
approfondire.
> Va detto che la reputazione non è una gara: ci sono delle soglie di
> reputazione alle quali uno acquista il diritto d'intervenire per es.
> sull'accettazione di un post (che è sempre a posteriori) o anche di
> apportare modifiche a post scritti da altri (al fine di migliorarli,
> non di censurarli).
> Ma confesso che sono lontano dall'aver capito tutta la meccanica e la
> sociologia di Stack Exchange...
E' complessa. E va anche detto che dipende molto dalla particolare
comunità di ciascun sito. Per certi aspetti la comunità di Physics SE è
un po' anomala rispetto ad altre, in particolare quella del "core
business" legato a diversi settori dell' informatica.
...
> Giorgio Pastore ha scritto:
>> ...
>> Un'alternativa potrebbe essere un'associazione ad-hoc che si
>> autofinanzi per gestire un web forum aperto. In molti campi sarebbe
>> fattibile senza problemi. Per la Fisica non saprei.
> Sono più o meno sulla stessa linea.
> Passo a delineare non dico una proposta concreta, ma i
> lineamenti che potrebbe avere.
>
> Dal punto di vista tecnico/informatico, ne so poco. Ma vorrei un
> sistema del tutto libero da condizionamenti, sia proprietari sia
> pubblicitari.
> Ritengo che non sarebbe difficile ottenere (affittare) lo spazio in
> qualche dominio. Non ho idea del costo e si dovrebbe discutere come
> finanziarlo.
Come esempio, un servizio di hosting (con dominio e quanto serve) su
Aruba va da qualche decina di euro a meno di 200 Euro/anno.
> La gestione informatica sarebbe certo molto più semplice di quella che
> può avere Stack Exchange, visto che restringendolo alla lingua
> italiana automaticamente si ridurrebbe assai il traffico e la
> dimensione del data base.
La dimensione dei db non sarebbe un problema dal punto di vista costi.
Potrebbe esserlo sul lato performances/gestione ma questo sarebbe da
approfondire.
> Il software credo che sia disponibile in public domain.
Software per forum on-line ce ne sono diversi, alcuni molto buoni anche
in open/source. La facilità o meno di configurazione e gestione è però
un problema a parte. Avevo fatto un'"analisi di mercato" e mi sono
convinto che è fattibile (supporto MathJax fondamentale, naturalmente).
> Eviterei assolutamente software che vincoli a un determinato sistema
> operativo: niente Windows!
Certo, anche perché poi i costi salgono, oltre alla spiacevole tendenza
di Microsoft di prendere strade tutte sue complicando orribilmente la
vita ai tecnici...
> Dovrebbe essere accessibile almeno da Mac/OS e dalle varie versioni di
> Linux, al più previa installazione di qualche componente free.
Sono due questioni separate. I servizi di hosting sono spesso
accessibili via web (quindi indipendentemente dalla piattaforma).
Inoltre l'host può essere tranquillamente basato su Unix/Linux.
> Sarebbe necessario l'impegno di qualche volontario (forse uno solo)
> che dovrebbe lavorare gratis.
Volontari sì, ma non uno solo. Altrimenti torniamo, aggravato, al
problema delle moderazioni insufficienti. Ci vuole una squadra sempre
costituita da almeno due (meglio 3) persone per la gestione tecnica del
sito/software. E' una funzione completamente separata da eventuali
moderazioni.
> Dal lato utente qualcosa come Stack Exchange o altri siti esistenti
> (Quora?) sarebbe adeguato.
Secondo me, meglio andare sui forum che sul formato Q&A. Anche se ci
sarebbero alternative.
Ma questa è una "decisione di disegno" di base e quindi va assestata in
modo preliminare.
> Da un punto di vista più di sostanza, non penserei a un sito moderato
> "a priori", ma sarà necessario prevedere un'iscrizione con dati
> riservati ma sufficienti a consentire provvedimenti in caso di abuso o
> non rispetto di regole da definirsi.
> Insomma, non vorrei avere tra i piedi Sorrentino, Laureti e C.
>
Anche questo è un problema delicato. Tra le altre cose, appena si mette
in piedi un database di iscritti con i dati, si comincia a incappare
nelle maglie della complicatissima e pesantissima gestione della privacy
sui sistemi informatici. Questo è un punto sicuramente da approfondire.
Sul bando delle discussioni fuori-argomento e/o incivili non è difficile
essere d'accordo. Più difficile stabilire i limiti in zona intermedia.
Da questo punto di vista i meccanismi di "reputazione" possono essere di
grande aiuto (posto che si parta con una comunità con una cultura di
base di fisica sufficiente).
Secondo me il problema principale è quello di una comunità di volontari
che sia disposta a (e abbia le competenze techiche per) farsi carico
della gestione dell' operazione e *anche* della mantenibilità nel tempo.
Il che significa soprattutto di star dietro alle questioni tecniche,
economiche e al reclutamento sistematico di nuove leve.
Giorgio
Received on Sat Apr 03 2021 - 16:48:04 CEST
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