Re: Principio di equivalenza
"luciano buggio" <buggiol_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
news:bathbi$lav$1_at_news.newsland.it...
> dumbo ha scritto:
> > Il PE dice appunto (o meglio, pu� anche essere messo
> > nella forma in cui dice...) che un sistema accelerato
> > � indistinguibile da un sistema non accelerato sottoposto a
> > un campo gravitazionale uniforme.
> > Siccome in natura la gravit� � sempre generata da corpi di dimensioni
> > finite, e quindi non � mai uniforme, si preferisce l'enunciato
> > (che implica un processo di limite):
> > un riferimento __infinitesimo__ in caduta libera in un campo
> > gravitazionale � indistinguibile ecc ecc "
> > Francamente non vedo dove sia il problema.
> Ma possibile che per te (come, vedo, per tutti) non sia un problema che
> quel riferimento si riduca ad un intorno infinitesimo della sua origine?
> Ma possibile ce per te non conti nulla il fatto ceh il PE � enunciato per
> un ***campo omogeneo***, il quale, come tu stesso riconosci, nella realt�
> non esiste? Allora il PE � un enunciato sulla realt� fisica o su che cosa?
> (cut)
Potremmo vederla cos�:
1) l'esperimento di Eotvos suggerisce fortemente la forma
soprascritta del PE ; quindi formuliamo il PE nel modo detto sopra;
(cio�: per soli campi uniformi) ;cos� facendo, abbiamo fatto una
prima ipotesi.
2) tale PE ha un forte valore euristico: permette infatti di rispondere
alla domanda "come agisce un campo G uniforme su un dato fenomeno? "
semplicemente rispondendo a quest'altra " come agisce un campo di
accelerazione su quel dato fenomeno? ".
Nota che, mentre per rispondere direttamente alla prima domanda
avremmo bisogno di una teoria gravitazionale che non abbiamo ancora,
per rispondere alla seconda basta conoscere le propriet� dei sistemi
accelerati in RR, propriet� che sono notissime; dopodich� la risposta alla
prima viene subito, sia pure in modo indiretto; insomma il PE ci permette di
derivare gli effetti del campo G uniforme giocando di sponda.
3) Constatiamo che i campi G reali non sono uniformi e quindi
potrebbero non obbedire al PE; a questo punto abbiamo due
strade:
a) mollare tutto, dire cio�: il PE non serve per studiare la gravit� reale,
peccato, non pensiamoci pi�.
b) eh no, un principio euristico cos� comodo non me lo lascio scappare...
applichiamolo anche ai campi reali; naturalmente facendo cos� devo
aggiungere la clausola " in intorni infinitesimi" ; ma cosa mi costa?
Se non siamo spiriti rinunciatari, scegliamo la strada (b)...e otteniamo
la RG, teoria che descrive benissimo i campi reali. Come vedi l' audacia
ha pagato.
E' chiaro che scegliere la strada (b) equivale a fare una __ seconda ipotesi
__
del tutto arbitraria, lo riconosco, ma che funziona bene.
> A questo punto non mi interessa questa diatriba filologica: l'abbia o no
> capito subito, Einstein, che il suo PE vale solo per un campo omogeneo,
> nulla toglie all'inapplicabilit� del suo principio, visto che la realt�
> fisica del campo non � omogenea.
Visto che la RG funziona bene, se vuoi rifiutare il PE non ti resta
secondo me che adottare questo punto di vista:
vedere nel PE una specie di levatrice della RG; nato il bambino,
la levatrice torna a casa sua, e resta felicemente il bambino.
O se vuoi un altro paragone: il PE � un' impalcatura mentale utile
per costruire la RG; fatta la costruzione, l' impalcatura si pu�
buttar via.
Secondo questo modo di vedere il PE � semplicemente
un'ipotesi utile, che funziona per dedurre la RG, ma sulla cui verit�
fisica non ci pronunciamo, anzi possiamo anche respingerla.
Io non sono d'accordo con questa impostazione, e credo che il PE
sia qualcosa di pi� di un semplice espediente, credo ci sia una profonda
verit� sotto, e il fatto dell' infinitesimo non mi disturba minimamente; ma
capisco che per altri possa non essere cos�. Qui entriamo nel delicato
problema di cosa sia una teoria, fino a qual punto rappresenti la realt�,
come la sua struttura sia legata ai postulati iniziali (la RG si pu�
costruire
senza bisogno del PE, anche se in modo pi� lungo e difficile) come mai una
stessa teoria possa venir formulata partendo da punti di vista diversi...
Ciao
Corrado
Received on Thu May 29 2003 - 17:15:20 CEST
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