Hypermars ha scritto:
> "luciano buggio" <buggiol_at_libero.it> wrote in message
> news:basnsd$jn1$1_at_news.newsland.it...
> > Aspetto le tue controindicazioni.
> 1) hai assunto una certa probabilita' di interazione 1/q. Come minimo,
> dovresti portare prove a supporto del meccanismo di interazione che proponi
> (controindicazione metodologica)
Non mi pare una controindicazione: � evidente che si deve fare quanto qui
chiedi (addirittura, bisogna riscrivere tutta la fisica, a partire
dall'eventuale stravolgimento della teoria dell'emissione, prima che da
quella dell'interazione con lo schermo), ma non � questa la sede, ed al
limite non sono io che lo devo fare. Io intendevo , mi pare (o forse non
sono stato chiaro) per "controindicazioni" le "evidenze speriementaali"
che contraddicono la mia affermazione sulla struttura e la consistenza
dell'oggetto dell'emissione.
> 2) la definizione di probabilita' 1/q mi risulta di difficile comprensione.
> Come puo' essere che se q=1000 si ha p=1/1000 e se q=10^10 si ha p=10^-10 ?
> (controindicazione che si riallaccia al punto 1, ovvero mostra come puoi
> aspettarti questo tipo di interazione).
Riallacciandomi anch'io al punto 1, rispondo semplicemente che non devo
qui giustificare la dinamica dell'interazione: ipotizzo solo una
probabilit� dell'evento interazione.
q � il numero di particelle di cui consiste la pi� debole emissione
atomica, lascia perdere i numeri, non so quanto valga q (per quanto ne so
potrebbero essere miliardate, ma qui non ha importanza), per� q � un
numero importante perch� corrisponde a quel che nella tua teoria � 1 (il
singolo fotone, emesso da ogni atomo, che va a stamparsi sulla pellicola.
Se q � 1000, non pu� essere 10^10 o 10^5: � 1000, una costante.
Se tu consideri 10^10 particelle, vuol dire che sono stati eccitati 10^7
atomi, ciascuno dei quali ha emesso, in un singolo atto, 10^3 particelle.
Non puoi dirmi che 10^10 � un nuovo q: 10^10 � 10^7*q.
Quindi se la probabilit� dell'interazione � 1/q, con 10^10 particelle
avremo sullo schermo, anzich� una molecola chimicamente alterata, 10^7
molecole chimicamente alterate.
> 3) se anche ogni molecola avesse una probabilita' 1/q di "accendersi", e
> anche ammettendo che all'arrivare di q particelle mediamente si accende un
> solo puntino luminoso, la distribuzione statistica dei puntini che ti puoi
> aspettare con il tuo modello sarebbe nettamente diversa da quella osservata.
> Facendo l'esperimento, con intensita' debolissima, si accende davvero un
> solo puntino per volta, con rarissimi casi di evento doppio (due puntini
> insieme, che in genere si associano al rumore termico), e molto piu'
> frequenti casi di non-rilevazione (bassa probabilita' di interazione, bassa
> efficienza del rivelatore o del fotomoltiplicatore ecc). In sostanza, con il
> tuo modello dovresti vedere un numero di puntini mediamente = 1, con una
> dispersione del tipo (0,1,0,0,4,1,2,0,0,1,0,3,0,0,0...) eccetera, con casi
> di evento doppio, triplo, quadruplo, senza grossi problemi. La distribuzione
> statistica osservata e' invece molto piu' simile a un binario
> (0,0,1,1,0,1,0,0,0,0,1,0,2,0,0,) con al massimo qualche raro 2 (che cmq
> fitta bene con il rumore termico presente). Ti torna? (controindicazione
> statistica)
Questa � la vera controindicazione, l'obiezione che mi aspettavo per prima.
Infatti le due contraposte teorie sono messe alla riprova sperimentale
della corrispondenza con quanto si osserva delle loro diverse previsioni.
Se quanto tu qui sopra scrivi � vero (se cio� la seconda serie di numeri,
che assomiglia di pi� ad una sucessione binaria, � il risultato definitivo
di effettive misurazioni fatte) allora io ho torto, perch� effettivamente
la mia teoria predice invece una successione come la prima.
A questo punto vorrei sapere quali sono le tue referenze.
Hai visto quella sequenza binaria con piccolo rumore scritta da qualche
parte, **o semplicemente la deduci dalla teoria***?
Te lo chiedo perch� in questo anni, anche per mia pigrizia, ho avuto
difficolt� a mettermi incontatto con sperimentali che mi dessero i dati
crudi delle osservaizoni di questo tipo, e le pubblicaizoni al riguardo
(se ci sono) sono di difficile reperibilit�, tanto che ho pensato che
questi numeri si trovano in foglietti sparsi nei laboratori o su nastri
che finiscono nel cestino dei rifiuti.
Il problema, come puoi intendere, � sostanzialmente quello
del'interpretazione del **rumore**.
La ricerca scientifica ha conosciuto importanti svolte nel momento in cui
� cambiata l'interpretazione di un fenomeno che fino a quel momento si
riteneva solo *rumoroso" (vedi, pur se concentratissimo nel tempo, la
vicenda della scoperta della radiazione di fondo a 2.7 k).
Insomma vorrei essere sicuro che questa faccenta sia stata sviscerata con
attenzione, che quel *rumore* sia stato studiato con tutti i carismi delle
discipline statistiche.
Anni faa, ad un convegno, posi il problema ai relatori in cattedra (fisici
teorici), e mi dissero di rivolgermi, con un tono un po' sprezzante, agli
sperimentali: loro non ne sapevano nulla.
Non credo che sia un problema di contabilit� tecnica, con scarto
automatico di dati ritenuti di disturbo.
> 4) sostituisci la lastra fotografica con una CCD camera, e considera
> l'istante successivo alla rilevazione del fotone (o dei fotoni che sono
> statisticamente visti come uno singolo, nel tuo caso). Il fotomoltiplicatore
> impazzirebbe (controindicazione elettronico-tecnologica).
Mi risulta che questi attrezzi possono rilevare distintamente in
successione una quantit� enorme di scatti nell'arco di un secondo.
Ora non ho sottomano dei dati (presi dalla descrizione di esperimenti tipo
Aspect) ma li cercher�.
Ciao.
Luciano Buggio
http://www.scuoladifisica.it
> Bye
> Hyper
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Received on Tue May 27 2003 - 19:09:36 CEST