Re: crisi fisica classica

From: Roberto Rosoni <roberto.rosoni_at_liberoLock.it>
Date: Wed, 14 May 2003 23:32:07 +0200

Elio Fabri, in data Wed, 14 May 2003 20:50:56 +0200, ha scritto in
"it.scienza.fisica" nel thread "Re: crisi fisica classica":

> > Innumerevoli testi riportano che a met� '800 c'era un atteggiamento da parte
> > degli scienziati sintetizzabile con "abbiamo quasi finito il lavoro".
> > Meccanica celeste, termodinamica, elettricita', tutto sembrava quagliare. E
> > concedimi che era una scienza lineare, abbastanza vicina all'intuito (di una
> > persona di media cultura). Si riteneva che alcune cose che non tornassero
> > solo per piccole imprecisioni nelle misurazioni. Qualcuno disse l'unico
> > problema rimasto era quello di calcolare la quinta cifra decimale delle
> > costanti.
> Che ci sia chi presenta la storia della fisica in questo modo, non lo
> nego: ma e' una presentazione del tutto distorta, e probabilmente non in
> buona fede; sicuramente segno di scarsa conoscenza dei fatti.
> A titolo di curiosita', potresti citarmi qualche autore?

Libri e Prof. del Liceo, 1978 circa. Qualcosa dovrebbe esserci anche sulla
Storia del tempo di Hawking (ma vado a memoria).
Per� ho voluto vedere con google altri riferimenti. La maggioranza dei link
puntano a siti liceali e tesine, per� ad esempio all'Istituto Nazionale di
Astrofisica
http://www.pd.astro.it/othersites/altrimondi/prot02_083/Scoperta.htm

leggi:
--------------------------
Alla fine dell'800, quando l'entusiasmo positivista era ai massimi livelli,
le basi teorico-sperimentali a cui veniva ricondotta ogni conoscenza del
mondo, erano costituite dalla meccanica di Newton e dalle equazioni di
Maxwell del campo elettromagnetico. Eppure, si riteneva di essere sul punto
di poter dare risposta ad ogni quesito, di essere quasi arrivati alla
conoscenza dei fondamenti! Ma una tale ambizione venne ben presto
ridimensionata e dagli inizi del 900 in poi si � assistito ad un
accavallarsi di piccole e grandi rivoluzioni.
---------------------------


> Ovviamente tu hai frainteso il programma di Hilbert e non ne hai capito
> le motivazioni.
Io ho capito che il programma di Hilbert voleva rendere definitivamente
inossidabile ogni risultato della matematica. Mi sbaglio?

> Qui siamo OT, ma l'idea di Hilbert era un tentativo (serio) di risposta
> alla vivace discussione sui fondamenti della matematica che era in corso
> da decenni.

Certo, che fu preso seriamente fino a che Goedel non lo demol�, dimostrando
l'esistenza di teoremi non derivabili internamente al proprio sistema
formale!

> > Cosa e' rimasto di questa faciloneria (detto non in senso dispregiativo),
> > dopo Einstein, Heisenberg, Schroedinger e Goedel (chiedo venia per le
> > omissioni)?
> La faciloneria e' un'invenzione di storici da strapazzo.
> Il lavoro di Goedel fu un colpo (e non dimenticare che e' del 1931)
> proprio perche' molti pensavano che il programma di Hilbert fosse
> perseguibile: tutti faciloni, Hilbert in testa, poi arriva Goedel e si
> scopre che prima di lui nessuno aveva capito un c...?

Mi scuso per il termine "faciloneria" che, nonostante l'inciso tra parentesi
ha connotati negativi che non intendevo esprimere (e che ovviamente non
penso). Non trovo una parola adatta a specificare cosa penso di
quell'atteggiamento... ottimismo? pensiero positivo? non saprei. Se vuoi
provarci tu a trovarne una adatta (� un invito a spiegarmi le mie idee), mi
farebbe piacere. Mai pensato che gli scienziati (pi� o meno celebri) di fine
'800 e primi '900 fossero degli stupidi o degli illusi.
Forse lo "scopritore" dei raggi N... ma non era di certo la regola, e
comunque anche la storia dei raggi N (almeno come l'ho letta anni fa su un
Le Scienze) � un indice del clima culturale scientifico dell'epoca.
Al limite la lezioncina morale che si ricava dalla crisi � "mai dire mai",
no? Ma questo, come al solito, riporta dritti filati a Popper.

> Ma ti pare serio raccontare la storia della scienza in codesto modo?

Mi hai interpretato male, ma per colpa mia.

> Il fatto e' che se si guarda la storia della fisica nell'800 e nel primo
> '900, e' tutta una crisi...

Appunto!

> I problemi e le relative soluzioni si accavallano: non si possono forse
> individuare 10 anni in cui ci sia stato un consenso pacifico su quello
> che si riteneva di aver capito.

Non ne dubito, ma ammetti anche tu che in un post si tende a sintetizzare,
perdendo precisione, se no sai che trattato ogni volta! Lasciamo che la sua
tesina se la scriva The Tarro! :-)

> Non ti faccio esempi per non allungare troppo, ma se ne senti proprio il
> bisogno posso farlo.

Mi piacerebbe, ma devi averne tu voglia.

> Per una visione un po' piu' seria (e competente) di queste vicende, ti
> raccomando il bel libro di Bellone: "Il mondo di carta".

Sono gi� in libreria :-)
E' il Bellone direttore di Le Scienze?

Ciao!
 
-- 
Roberto Rosoni
<roberto.rosoni_at_liberoLock.it> (Remove the Lock in your replies)
 
Moltospiritosi!Adessoper�rimettetesubitolabarraspaziatriceallamiatastiera!
 
Received on Wed May 14 2003 - 23:32:07 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Wed Sep 18 2024 - 05:10:45 CEST