Giorgio Pastore ha scritto:
> On 2/3/11 4:41 PM, Tommaso Russo, Trieste wrote:
> ....
>
>> Poi c'e' un'espressione, che si trova spesso nelle formule dei testi di
>> chimica, p.es. nella forma "moli di HCl". Che *non* e' una quantita' di
>> HCl con le dimensioni di una mole, ma *un numero puro*: il numero di
>> moli di HCl contenute nella quantita' cosiderata. E' la quantita' di
>> HCl, ma *misurata in moli*, ossia il rapporto
>> (Quantita' di HCl considerata)/(1 mole di HCL). Adimensionale.
>
> L' unit� di misura della quantit� di materia � la mole. Ma non va mai
> indicata da sola. Va sempre specificato "moli di che".
>
> Allora, esattamente come uno non direbbe mai che una canna da pesca
> lunga 3 m vuol dire ha ha una lunghezza con le dimensioni di un metro
> (si confonderebbero unit� e dimensioni in modo indebito, a parte altre
> considerazioni) non credo che diresti che 3 m � adimensionale perch� 3
> � il rapporto tra lunghezza della canna e quella del metro campione.
> Anche se l' untima proposizione `e indubitabilmente vera.
Infatti, le locuzioni che stavo esaminando hanno piuttosto altre forme:
"la lunghezza della canna *misurata in metri*"
"il *numero di metri* contenuti nella lunghezza della canna"
che trovo del tutto equivalenti a
lunghezza(canna)/1 m
ossia
"il rapporto tra lunghezza della canna e quella del metro campione"
o anche
"il rapporto tra lunghezza della canna *misurata in pollici* e quella
del metro campione *misurata in pollici*"
Che sicuramente indicano tutte 3, il numero 3 e basta. Come P/P�, se P
vale 303975 Pa e P� 101325 Pa.
Locuzioni simili si trovano in molti testi di tecnica pratica e anche in
qualche manuale di ingegneria, p.es.
Massa di un cubetto di piombo misurata in grammi =
11,34 * (lato del cubetto misurato in cm)^3
Pensavo che la distinzione riportata da Pangloss fra "numerical
value equations" (formule tra misure), in contrapposizione con le
"quantity equations" (formule tra grandezze, indipendenti dalla scelta
delle unita' di misura) avesse chiarito tutta la materia, salvo lo
status dei radianti.
> A me sembra che quello delle moli � lo stesso problema dei radianti e
> che la soluzione che in diverso modo, io e, per quel che mi sembra di
> capire, Pangloss (ma prima Arons, e probabilmente non l' ha inventata
> neanche lui) proponiamo sia la pi� pulita.
Non sono andato a rivedere la discussione del 2003, ma quanto hai
scritto in questo thread:
> si possono usare *unit�* diverse anche per quantit� *a dimensione 0* (adimensionali)
mi trova concorde: anche per esprimere *numeri* (puri) si possono usare
unita' diverse. decine, dozzine, miriadi...
Per risolvere il problema dei radianti bisogna e basta dire che il seno
di un angolo e' dato da sin(x), dove sin e' la funzione R->R e x e' la
misura dell'angolo *in radianti*.
La posizione di Pangloss non l'ho capita. Sto ripassando Reynolds. Ma
quel numero non e' un rapporto fra diversi tipi di forze?
> Lasciamo stare una volta per tutte i numeri "puri". Servono solo a far
> confusione. I numeri sono numeri e basta.
Leggila come una precisazione ridondante, come "il numero 3 e basta",
per rimarcare che quel numero contiene *tutta* l'informazione relativa
alla quantita' di cui si parla, senza bisogno di specificare un'unita'
di misura.
> Piuttosto, a quel numero che misura una quantit� fisica vengono
> associati 2 attributi: unit� di misura e "dimensione fisica". E le
> dimensioni sono cosa diversa dalle unit� di misura.
Anche qui non capisco bene cosa hai scritto. Io direi che la misura di
una quantita' fisica dimensionale dev'essere composta da due elementi,
un numero (puro) e un'unita' di misura *con le stesse dimensioni*,
mentre a quella di una quantita' adimensionale basta il solo numero (e
in questo caso l'unita' di misura e' implicitamente l'unita', non la
decina o la dozzina).
ciao
--
TRu-TS
Received on Mon Feb 07 2011 - 13:55:42 CET