Re: La dinamica degli spaghetti al pomodoro

From: CSFRF <godone_at_masterweb.it>
Date: Sat, 26 Apr 2003 19:40:45 +0200

La dinamica degli spaghetti al pomodoro
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Sottotitolo.

E' normale che la realta', tenuto conto di tutte le sue possibili
manifestazioni, superi di gran lunga la fantasia; l'immaginazione
dell'uomo, del resto, non e' altro che uno dei suoi tanti prodotti.

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Undicesimo post - Aprile 2003
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Immaginiamo di trovarci a tavola, tranquillamente seduti davanti ad un bel
piatto di spaghetti al pomodoro. Al centro della nostra attenzione poniamo
gli spaghetti, mentre per quanto riguarda la nostra persona, decidiamo di
qualificarci come semplici osservatori. In una situazione di questo tipo,
l'idea di gustarci con soddisfazione tale buon piatto mediterraneo dovrebbe
decisamente prevalere, immaginiamo pure, tuttavia, di essere testardamente
appassionati di fisica e di voler riflettere su tutta, indistintamente, la
dinamica che ci riguarda in quel preciso momento; ebbene, non potremo
far altro che riconoscere quanto segue:

1) Gli spaghetti stanno ruotando (e noi con essi), insieme a tutta la
materia facente parte dello strato piu' esterno della superficie della
Terra ad una velocita' quantificabile, alla nostra latitudine, in circa
370 m/s. E' come se fossimo su una gigantesca giostra, il tutto
senza rendercene assolutamente conto.

2) A causa del moto della Terra attorno al Sole, ci stiamo spostando nello
spazio alla velocita' di circa 30 km/s: gli spaghetti sono senz'altro
sottoposti, e noi con essi, anche a questo secondo tipo di moto.

3) Il Sole e' una stella della nostra galassia e si sposta lungo un'orbita
periferica della medesima ad una velocita' calcolata in circa 200/250
km/s. Essendo la Terra gravitazionalmente vincolata al Sole, saremo
quindi tutti portatori anche di questo terzo tipo di moto.

4) C'e' ancora chi afferma che la galassia, nel suo insieme, si sposti
attraverso lo spazio alla velocita' di circa 500/600 km/s. Su questo
ultimo tipo di moto, noi del CSFRF, abbiamo delle buone ragioni per
esprimere qualche perplessita' in ogni caso, anche senza quest'ultimo
eventuale movimento, e senza rendercene minimamente conto, stiamo
facendo, con tanto di spaghetti in dotazione, del granturismo galattico
del tutto gratuito: ...niente affatto male!

Ma non e' finita qui.

Per il momento ci siamo occupati solamente di quella che e' la dinamica
piu' evidente riconoscibile ad ogni corpo, di quella dinamica che nessuno
si sognerebbe di contestare, poiche' riguarda tutti quei corpi che cadono
facilmente sotto i nostri sensi e sono quindi abbastanza facilmente
inquadrabili: ...tenuto conto del fatto che per le osservazioni e le
misurazioni piu' difficoltose, possiamo oggi contare su una grande
quantita' di nuovi strumenti.

Sara' quindi bene ora spostare l'attenzione su una certa particolare
dinamica: ...una dinamica molto ben nascosta tra le "pieghe" della
natura e che senz'altro ci sorprendera', tenuto conto del fatto che non
e' meno importante della prima, visto che riguarda indistintamente
i costituenti base di ogni corpo.

QUESTA NUOVA DINAMICA, ANCORA TUTTA DA CONOSCERE,
E' LA DINAMICA SECONDO CUI SI MUOVONO I COSTITUENTI
BASE DELLA REALTA' FISICA.

A questo punto e' indispensabile precisare che la dinamica a noi piu'
familiare, quella del quotidiano, "attinge" la maggior parte delle sue
proprieta' da questa particolare e fondamentale, nonche' semplice,
dinamica di base. Da questo momento in poi, con il presente scritto,
i costituenti base della realta' prenderanno un nuovo nome: unita' di
base, nome per certi aspetti piu' adatto a quelle che risultano essere
le principali proprieta' ad essi riconoscibili.

Gli spaghetti che stiamo osservando (come del resto ogni altra cosa
dell'universo), se scendiamo nella scala delle grandezze, dovremo
senz'altro riconoscere che sono costituiti di unita' di base, le quali,
pur essendo per loro natura di dimensioni estremamente ridotte,
sono una vera e propria realta', al di la' di ogni ragionevole dubbio.
Tali unita' di base hanno una loro dimensione ben precisa, la quale,
se disponiamo di un numero di unita' di base abbastanza grande,
da formare una aggregazione sufficientemente corposa, diventa
anche facilmente calcolabile: ...ovviamente, anche in questo caso,
con l'aiuto di opportune misurazioni.

Le sorprese non sono finite.

Le unita' di base di cui e' costituita la materia dei nostri spaghetti,
non sono confinate stabilmente all'interno della medesima, anzi,
si puo' senz'altro affermare che le stesse, per loro natura, siano delle
"nomadi" (viaggiatrici) dello spazio, le quali, solo quando incontrano
la materia propriamente detta, diventano capaci, in virtu' del loro
comportamento, di trasformarsi esse stesse in materia. Per essere
piu' precisi, quando le unita' di base incontrano altre unita' di base
dinamicamente organizzate in modo tale da generare tutte quelle
caratteristiche riconoscibili alla materia, diventano esse stesse
portatrici delle stesse identiche proprieta'. Va precisato che le unita'
di base non possono assolutamente modificare le loro caratteristiche,
esse sono sempre uguali e identiche le una alle altre: cio' che potra'
cambiare, temporaneamente, sara' sempre e solo il loro
comportamento. Tale modificazione, ovviamente, sara' sempre ed
in ogni caso un fatto del tutto locale.

Le unita' di base dei nostri spaghetti sono pertanto continuamente in
movimento, non occupano mai la stessa posizione all'interno del corpo
"spaghetti", e sono costantemente sostituite da sempre nuove unita' di
base che provengono regolarmente e ordinatamente dallo spazio alla
velocita' di 300.000 km/s. Le unita' di base in arrivo in linea retta dallo
spazio non faranno altro che sostituirsi a quelle preesistenti per
transitare esse stesse a zig zag conservando diligentemente la
struttura piu' intima della materia. Ovviamente, un numero di unita' di
base identico a quelle in arrivo, lascera' la materia degli spaghetti
per riprendere la via dello spazio.

Qualche precisazione sull'etere. Le unita' di base, quando fanno parte
di quella struttura dinamico/armonica che va sotto il nome di "etere"
ed appartengono quindi allo spazio impropriamente definito vuoto,
viaggiano attraverso il medesimo sempre in perfetta linea retta ed
in perfetto e vicendevole sincronismo senza mai collidere. Sara' solo ed
esclusivamente il loro particolare comportamento a dare vita a quella
che e' la struttura dell'etere vera e propria.

La dinamica, la statica ed una sorta di ordine armonico, sono i tre
principali attributi riconoscibili all'etere.

1) - La dinamica, in virtu' del fatto che l'etere e' costituito di unita'
di base costantemente in movimento alla velocita' di 300.000 km/s.

2) - La statica, per quanto riguarda la sua struttura geometrica.

3) - L'ordine armonico, quale risultante della interazione esistente tra i
primi due attributi.

Le unita' di base transiteranno pertanto a zig zag solo quando
incontreranno la materia che contribuiranno a far esistere, cio' si
verifichera' poiche' in tale situazione saranno costrette a collidere
continuamente e reciprocamente con altre unita' di base. Ogni
collisione (o urto) sara' all'origine del reciproco cambiamento di
rotta delle unita' di base interessate.

Ogni unita' di base ritornera', terminato il suo momentaneo transito
come costituente ultimo della materia, diligentemente all'etere da
cui e' arrivata. Cio' accadra', tuttavia, tenuto conto di una piccola
differenza: si dirigera', dopo aver contribuito per un tempo
estremamente breve a far esistere la materia del nostro piatto
di spaghetti, in tutt'altra ed imprevedibile direzione di quella di arrivo.

Sarebbe un vero e proprio guaio, se le cose non stessero nel modo ora
descritto, ossia se non esistesse alla radice della materia un costante
scambio di unita' di base: ...il nostro buon piatto di spaghetti al
pomodoro scomparirebbe in una brevissima frazione di secondo.
Piu' che un guaio, sarebbe proprio una sventura! E' quindi necessario
che il bilancio complessivo tra unita' di base in arrivo e unita' di base
in partenza resti rigorosamente salvo: questo fatto assicurera' alla
materia la sua stabilita'. Piu' precisamente sara' la stabilita' dei suoi
nucleoni e dei suoi elettroni ad essere assicurata, e cio' avverra'
grazie all'ordine tipico dell'etere, definibile statico/dinamico ed
armonico/geometrico.

In estrema sintesi: la materia e' costituita di unita' di base che
viaggiano nel vero ed assoluto spazio vuoto a zig zag.

L'etere e' costituito invece di unita' di base che viaggiano nel vero ed
assoluto spazio vuoto sempre in linea retta ed in perfetto e vicendevole
sincronismo senza mai collidere.

Precisazione basilare: la materia senza l'etere non potrebbe
assolutamente esistere, considerando che il medesimo la costringe
a "vivere" "intrappolata" tra le sue "maglie" e ne determina tutte le
sue proprieta'.

"E' dalla aggregazione armonico/dinamica delle unita', che si generano
tutte le cose" ...pensiero, questo, che si perde nella notte dei tempi.

Insomma, e' proprio il caso di dire che la realta', "padrona" di tutto,
compresi noi osservatori, dimostra di essere capace di superare
con grande facilita' la fantasia.

A questo punto, visto che le riflessioni piu' importanti sono esaurite,
possiamo tranquillamente gustarci il nostro buon piatto di spaghetti.
Forse pero' sara' bene riscaldarli, considerando che molto
probabilmente nel frattempo si saranno raffreddati.

Conclusione.

Nell'esatto momento in cui decidiamo di assumere un riferimento
assoluto, per costruire con questo una certa teoria con tanto di
apparato matematico, e decidiamo pure di dare credito
esclusivamente a tale nostra costruzione teorica, ebbene,
ci saremo malauguratamente privati di una cosa molto importante:
....di quella "cosa" che possiamo senz'altro identificare con il
nome di *visione panoramica della realta*.

Una visione panoramica della realta', oltre ad essere senz'altro
indispensabile per consentirci di cogliere della natura la sua
semplicita', la sua armonia e la sua eleganza, potra' permetterci
di comprendere in maniera veramente soddisfacente come
funziona la "macchina Universo".

Una corretta e soddisfacente comprensione della dinamica dell'Universo,
fara' sicuramente emergere dal passato, con la possibilita' di riscoprirne
l'intera sua portata, una delle affermazioni piu' importanti del grande
filosofo Eraclito: ..."panta rei" (tutto scorre).

Su quanto ora ricordato, vale la pena soffermarsi almeno un poco, in
considerazione del fatto che tale affermazione sara' senz'altro
capace di "accendere" qualche profonda ed originale riflessione.

CSFRF - Centro Studi Fisica Riviera dei Fiori

www.fisicaonweb.it/teorie/quarto_princip.htm

*Se non t'aspetti l'inaspettato, non conoscerai mai la verita'* (Eraclito)
Received on Sat Apr 26 2003 - 19:40:45 CEST

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