Entropia e logica.

From: Andrea <andrea_g8ANTISPAM_at_hotmail.com>
Date: Mon, 31 Mar 2003 09:30:41 GMT

Da un po' di tempo sto cercando di trovare analogia tra la diffusione
dell'entropia e l'evoluzione delle strutture logiche del cervello
umano.
L'entropia nasce come una propriet� dei sitemi utilizzata in
termodinamica.
Essa pu� essere interpretata in diversi modi: la tendenza al compiersi
di trasformazioni termodinamiche, il degrado dell'energia, l'ordine
delle forze, l'ordine molecolare (ed altri).
In particolare le interpretazioni che richiamano l'ordine fanno
pensare di poter aplicare la meccanica dell'entropia alla diffusione
delle informazioni tra il nostro cervello e l'ambiente esterno.
Qui comincia la mia supposizione (che pu� essere sbagliata) in cui
parlo in termini termodinamici delle informazioni assimilandole al
calore e del'ordine delle informazioni assimilandolo all'entropia.
Il cervello pu� essere considerato come una macchina termica che
riceve in ingresso informazioni (calore) il cui contenuto pu� avere un
certo ordine (entropia) e toglie entropia alla massa di informazioni
assemblandole in strutture logiche pi� grandi ed ordinate. La
diminuzione di entropia che attua il cervello si pu� assimilare al
lavoro compiuto in termodinamica, infati il lavoro e' una forma
ordinata di energia.
In termodinamica, per�, la legge di Kelvin Planck afferma che una
macchina termica, per produrre lavoro, a bisogno di ricevere calore da
una sorgente e cederne ad un pozzo pi� bassa temperatura, per di pi�
nel fare questo l'entropia generale (macchina non reversibile)
aumenta.
Ora, vedendo il cervello come sistema chiuso si puo' supporre che
esso, per produrre lavoro, e quindi ordine, prenda le informazioni dal
mondo esterno e le ceda ad un sistema a pi� bassa temeratura (in forma
meno strutturata) il cui disordine sia dunque maggiore a parit� di
informazioni (informazioni meno interconnesse).
In questa teoria non mi � chiaro quale sia l'entit� in cui il cervello
scarica le informazioni meno strutturate ma supponendo che sia al suo
interno (un "serbatoio di scarico" delle informazioni) ho fatto la
seguente considerazione: se il lavoro di riorganizzazione compiuto dal
cervello viene compiuto sul suo interno esso rimane e compensa in
parte l'aumento di entropia dovuto all'entita interna ad altro
disordine utilizzata per riporre le informazioni meno strutturate; se
il lavoro viene compiuto per riorganizzare il mondo esterno allora
l'aumento del disordine generale del cervello � molto pi� veloce.

Forse ho formaulto la teoria in modo molto grezzo ma spero che si
capista qualcosa.
Datemi un parere!
Grazie.
Received on Mon Mar 31 2003 - 11:30:41 CEST

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