Re: Scariche ESD a 3'000V visibili, a 38'000 V non visibili

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Thu, 06 Mar 2003 20:42:13 +0100

Fabio G. ha scritto:
> Stavo leggendo un'Application Report di Texas Inst., in particolare la
> SSYA008 che riguarda le scariche elettrostatiche e i loro problemi al
> riguardo dei circuiti integrati.
> C'e' scritto che un uomo si puo' caricare, in particolari condizioni,
> fino anche a 38'000V (a parte che poi i Volt non sono cariche, non
> sarebbe + corretto parlare di Coulomb, e legarli alla carica tramite la
> capacita'?).
La mattina arrivo nel mio studio (col tempo asciutto) mi sfilo il K-way
e faccio per appenderlo all'attaccapanni metallico. Quando il dito e' a
qualche mm dall'attaccapanni, parte una scintilla, con relativa scossa.
Il fatto che si produca una scintilla a una certa distanza, dipende
dalla d.d.p., non dalla carica. L'entita' della scossa che sento,
invece, dipende dalla carica.

> In seguito si aggiunge pero' che le scariche, per essere sentite o
> viste, devono essere nel range di 3'000-4'000 V.
Cioe' dici che secondo quello AR se la d.d.p. fosse maggiore la scarica
non si vedrebbe?

> ...
> Ma cio' non mi convince molto, in quanto con una tensione + alta
> dovrebbe al contrario aumentare la lunghezza di aria che la scarica
> riesce a ionizzare...
Direi anch'io. Ma sei sicuro di aver interpretato bene?

> Del resto cio' che determina la scarica e' la sovratensione, non la
> corrente: quando ad esempio si spegne un qualsiasi interruttore (ad
> esempio la luce di casa) si genera una scintilla non perche' scorreva
> una corrente altissima, ma perche' la corrente cala bruscamente, il
> circuito presente una certa induttanza, v =-L di/dt , anche se L e'
> piccola, la derivata della corrente e' grande, si genera sovratensione,
> e l'aria si ionizza.
Qui non sono d'accordo. Pensa alle "scintille" che puoi ottenere
cortocircuitando una batteria d'automobile. Dove la vedi l'induttanza?
Secondo me le "scintille" di cui parli sono in realta' archi.
Quando interrompi un collegamento, in ogni caso (a meno che
l'interruttore non sia progettato ad hoc) hai una progressiva riduzione
della sezione del contatto attraverso cui passa la corrente. L'aumento
di resistenza provoca un riscaldamento locale, con emissione di
elettroni e ioni che rendono conduttore lo straterello di aria appena il
contatto s'interrompe.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Thu Mar 06 2003 - 20:42:13 CET

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