Re: QED e le freccette di Feynman

From: Paolo Russo <paolrus_at_libero.it>
Date: Sat, 01 Mar 2003 22:59:47 GMT

[luciano buggio:]

>Lo sapevo. La forza ed il campo elettromagnetico si riducono, nei
>diagrammi di F. e della QED, all'interazione tra cariche ad opera dei
>fotoni mediatori virtuali: di forza e di campi non si parla pi�.
>Per� non si capisce nulla (per ammissione degli stessi promotori, n� si
>deve pretendere di capire):

Come piu' d'uno ti ha fatto notare su it.scienza, che non si
capisca nulla e` una tua liberissima interpretazione.

>al massimo, all'esecrato livello divulgativo,
>si fa l'esempio dei due uomini su due diverse barchette che si lanciano
>sassi, allontanandosi,

Questo mi parrebbe un livello divulgativo *veramente*
esecrabile. Intendo dire che mi pare un paragone assai
discutibile, almeno quanto il solito foglio di gomma con le
palle da biliardo per "illustrare" la curvatura dello
spazio-tempo.

>ed inducendo anche i ragazzini (specialmente i
>ragazzini, ancora dotati di curiosit� e buon senso) a chiedere che razza
>di sassi devono tirarsi perch� le berche si avvicinino.

Appunto. E` una delle ragioni per cui ho definito discutibile
quel paragone. Le forze create dalle interazioni con
particelle mediatrici non funzionano in quel modo
pseudoclassico. Senza MQ non si combina nulla.

>Ci devono essere
>due tipi di fotoni virtuali, che per� la teoria non prevede.
>Nota che questa domaanda � stata fatta pi� volte in questi ng, e nessuno
>ha mai saputo rispondere.
>La faccio per l'ennesima volta a te.

Premesso che ti stai rivolgendo alla persona sbagliata in
quanto non sono un fisico e queste cosine me le devo ancora
studiare per bene, in realta` mi pare di vedere due domande
distinte. Alla prima, "come puo` una particella virtuale
attirare cio` che colpisce anziche' spingerlo via", penso
proprio che non si possa dare risposta a livello divulgativo.
E` una faccenda squisitamente quantistica. Non e` certo
incomprensibile, ma semplicemente, per quel poco che so, non
divulgabile. Non ci ha provato neanche Feynman nel suo libro.
Alla seconda, "se sia un elettrone che un positrone non fanno
che emettere fotoni virtuali, da dove viene fuori la
differenza nel verso del campo elettrico prodotto? Servono
allora due tipi diversi di fotoni?", penso che si possa
tentare di dare una risposta divulgativa. Intanto faccio
notare che la domanda puo` essere generalizzata: non c'e`
solo la differenza tra campo elettrico in un verso e nel
verso opposto, ma anche tra campo elettrico e campo
magnetico: anche quello e` mediato da fotoni. Quanti tipi di
fotoni servono allora? Risposta: uno solo, ma dotato di spin
(o, come scrive giustamente Feynman nel libro,
polarizzazione; il termine spin non rende l'idea, o meglio
rischia di rendere l'idea sbagliata).
Ti cito Feynman:

"Orbene, i fotoni si presentano in quattro verieta`
differenti, chiamate polarizzazioni, e connesse da un punto
di vista geometrico alle varie direzione dello spazio-tempo.
Ci sono cioe` fotoni polarizzati lungo le direzioni X, Y, Z e
T." (pag.150)
(e le loro combinazioni lineari, aggiungerei io)

"(Cosi' il campo della luce ha quattro componenti,
corrispondenti alle ampiezze per assorbire un fotone con
polarizzazione X, Y, Z o T, che in linguaggio tecnico sono
chiamate potenziali, vettore e scalare. In fisica classica, a
partire da questi potenziali, si introducono altre grandezze,
di uso piu' comodo, chiamate campi elettrico e magnetico)."
(pag.153)

Le proprieta` di un campo elettrostatico (come da domanda
originale) vengono fuori dalla componente T dei fotoni.

Se vuoi maggiori dettagli chiedili a un fisico, che molto
probabilmente ti dara` una lista di libri.

Ciao
Paolo Russo
Received on Sat Mar 01 2003 - 23:59:47 CET

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