Elio Fabri ha scritto:
> In realta' non saprei darti consigli utili, visto che sono fuori dalla
> didattica universitaria da diversi anni, e soprattutto non ho idee
> chiare su come siano organizzati i corsi con la nuova struttura, vista
> anche la sensibile differenza che puo' esserci da un'universita'
> all'altra.
Certo capisco. A mo' di chiacchiera spendo due parole per dirti come la
penso io in proposito, visto che a vario titolo sono comunque 15 anni
che frequento con continuita' l'ambiente universitario (non tanti in
assoluto ovviamente, ma sufficienti per essermi "ciucciato" tutti vari
passaggi).
In generale il passaggio al 3+2 a mio avviso si e' rivelato utile per
corsi di laurea a vocazione applicativa come per esempio ingegneria che
rischiavano ormai di essere un po' troppo autoreferenziali e lontani
dalla realta' del lavoro: non discuto se sia un bene o no (in termini
culturali) questa lontananza, ma sicuramente la possibilita' di un
percorso formativo un po' piu' rapido e comunque autoconsistente e'
stato un valore aggiunto.
Temo invece che il 3+2 sia un po' culturalmente disastroso -almeno negli
sviluppi che ho visto- per i corsi genuinamente scientifici e meno
necessariamente tecnologici come Fisica: in pratica credo che le
commissioni didattiche si siano trovate di fronte all'ingrato compito di
creare piani di studio che in tre anni dessero un'idea un po' di tutto
(di tutto l'"inconfutabilmente" acquisito intendo), e un +2 che
riuscisse in due anni a riprendere le tematiche magari spezzate
artificiosamente e andare avanti....
Insomma secondo me ci sono dei CL che potevano ricavare un valore
aggiunto dalla divisione (aka: la divisione offriva un'opportunita' in
piu' senza pregiudicare chi voleva fare il percorso completo), altri CL
no perche' non si prestavano come tematiche alla divisione: e Fisica
secondo me e' un esempio lampante del secondo caso: dopo 3 anni di
fisica che fai sul mercato del lavoro? E il "patatrac" dello spezzamento
artificioso delle tematiche (con conseguente perdita di "continuita'")
e' fatto....
Poi c'e' anche il discorso che i nuovi programmi spesso sono un mero
spezzettamento in due dei vecchi, e senza una nuova impostazione
didattica questo rischia di essere devastante (voglio dire: se vuoi fare
un CL di tre anni non e' solo questione di quanta roba insegni, ma anche
di come la insegni, in relazione/contrapposizione a come la insegnavi
quando i CL erano di 4 o 5 anni)
> La lettura del programma che hai riportato (assai scheletrico, a dire
> il vero) fa pensare comunque a un corso *molto* introduttivo: per fare
> un solo esempio, non sono sicuro che verra' trattato il momento
> angolare, e certamente non lo spin.
> Quindi penso che *qualunque* testo andra' oltre quello :)
>
Si in effetti anche a me ha dato la stessa impressione
> Ma per capire di piu' ho fatto una piccola ricerca, da cui ho
> individuato universita', corso, docente...
> Il corso si chiama "Fisica 3", ed e' al 2^ semestre del 2^ anno.
> A conferma che si tratta di un corso mooolto introduttivo, ho anche
> visto che l'esame e' soltanto orale, e debbo dire che questo mi
> sconcerta parecchio, perche' non vedo come si possa imparare qualcosa
> di m.q. senza doversi impegnare a risolvere problemi.
> Per di piu' vale solo 6 crediti.
>
> Non ho trovato pero' altri corsi di m.q. nel triennio: c'e' invece un
> corso di "Meccanica Quantistica" nella laurea magistrale, ma c'e'
> anche scritto che per informazioni sui contenuti del corso bisogna
> rivolgersi al docente...
>
> E giusto quanto ho scritto?
> Se e' giusto, trovo strano che si possa limitare, per la laurea
> triennale, la conoscenza della m.q. a quel corso, che in pratica non
> consente nessuna applicazione.
Si e' giusto cio' che hai scritto, solo una precisazione: al terzo anno
della triennale c'e' il corso di Fisica 4 da 12 crediti (che in linea di
massima dovrebbe formalmente significare 4 ore di lezione a settimana
per tutto l'anno): dal confronto con la triennale degli anni precedenti
credo/spero che il corso sara' meta' dedicato alla MQ in formulazione
piu' astratta, meta' alla relativita'. (Nota a margine: nel corso degli
ultimi anni anche la triennale pur rimanendo triennale e' riuscita a
cambiarsi credo a causa di vari DM, qui ogni 2/3 anni si ri-shakera
tutto :-( ).
Per quanto riguarda l'esame solo orale secondo me e' una svista,
comunque se ti interessa a marzo ti faccio sapere.
>
> BTW: nel programma leggo "funzione d'onda, interpretazione di Bohr".
> Ho pensato a un tuo errore, ma poi ho visto che e' scritto cosi' anche
> nel programma ufficiale.
> Il lapsus non e' raro, visto che si tratta della "interpretazione di
> Born", e i due nomi si somigliano. Pero'...
>
Ricevuto
> Quanto al Messiah, [...]
>
> Anche a me era venuto in mente lo Schiff, che e' ancora piu' vecchio,
> ma anch'esso contiene molto piu' materiale.
>
> Quanto al Landau, a me piace poco il suo stile. [...]
>
> Debbo dire pero' che molto dipende dagli obiettivi che hai: vuoi
> soprattutto vedere come si applica la m.q. a problemi reali, in primis
> la struttura degli atomi?
> Oppure vuoi soprattutto impadronirti degli aspetti piu' "teorici",
> ossia formulazione matematica, trattazione "moderna" nel senso di
> astratta, come ha precisato Giorgio?
>
> Nel primo caso potrebbe andar bene lo Schiff e penso anche il Messiah
> (pero' del secondo non ricordo bene il contenuto).
> Nel secondo lascerei da parte lo Schiff, forse il Messiah potrebbe
> servire, ma testi piu' moderni come il Sakurai sarebbero piu'
> consigliabili.
Io l'apprendimento della MQ me lo immagino cosi': si parte dal contesto
classico e si comincia a sviluppare e utilizzare la formulazione
ondulatoria per l'atomo di idrogeno e per altre cose che ora neanche so,
finche' non ci si incasina troppo; al che si introduce la formulazione
piu' astratta: magari se ne dimostra piu' o meno rigorosamente
l'equivalenza, e poi si va avanti con quella....
Io spero che il taglio dei miei corsi del secondo e del terzo anno sia
questo, e in caso non mi spaventa di certo comprare due libri, il
secondo dei quali potrebbe essere proprio il Sakurai in caso.... a
proposito, ma senti una cosa: e' una mia impressione, oppure per i testi
"alla Messiah/Schiff" in giro c'e' una varieta' di preferenze abbastanza
variegata, e invece per i testi "alla Sakurai" c'e' solo il Sakurai?! Ma
e' cosi' valido e unico?
>
> Per finire, un testo piu' vicino alle necessita' di chi comincia, ma
> ben piu' completo del tuo programma di esame, e' quello di Luigi
> Picasso: "Istituzioni di Fisica Teorica" (ETS Pisa).
> Picasso lo conosco molto bene, visto che e' stato mio studente e poi
> a lungo collaboratore: quindi posso raccomandarlo :)
>
Trovato :-)
http://wiki.df.unipi.it/~picasso/Libri/Meccanica%20Quantistica/
PS
Avevo trovato tuoi vecchi post in cui parlavi anche del Dirac...
Grazie mille
Ti saluto, stammi bene!
Andrea Barontini
Received on Thu Jan 13 2011 - 15:56:17 CET