Re: Ologrammi

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Wed, 26 Feb 2003 20:41:04 +0100

Andres ha scritto:
> Mi complimento prima di tutto con Elio, e' incredibile come riesca a
> rispondere a ogni quesito (solo di fisica?), di qualsiasi natura, posto da
> qualsiasi persona. Sei veramente incredibile: non so quanti prof
> all'universita' siano in grado di essere cosi' esaurienti su cosi' tanti
> argomenti!
Di solito non rispondo ai complimenti, nemmeno per ringraziare. Mi
sembra piu' elegante ;-)
Mentre a volte rispondo agli improperi, che non sono rari; magari non in
questo NG, ma ci ho fatto una certa esperienza.
Se ho deciso di commentare quello che dici, e' perche' forse qualcosa
puo' essere d'interesse per altri.

Intanto, non esagerare: dopo tutto, anche in questo thread ho proprio
scritto che non sapevo se fosse possibile _in pratica_ fare olografia
con due laser.
Poi non intervengo davvero su tutto, per alcune (ovvie) ragioni.
La prima e' che non ne avrei materialmente il tempo, per cui debbo
scegliere. Anche perche' di solito una risposta mi richiede un certo
lavoro; almeno di controllare qualche libro, o fare un calcoletto...
La seconda e' che su certi argomenti non mi sento abbastanza preparato
per dire cose decenti, oppure so che ci sono nel NG altri che ne sanno
piu' di me.
La terza e' che certi argomenti mi attirano piu' di altri.
Avrai notato che anche la velocita' con cui rispondo varia, un po' per
le stesse ragioni.

Comunque, senza ipocrisia, ammetto che e' vero che sono capace di
parlare di cose anche piuttosto diverse. Le ragioni sono anche queste
varie e diverse.
La prima e' l'eta': ho avuto tempo di occuparmi di molte cose.
La seconda e' un mio gusto piuttosto eclettico: non mi e' mai piaciuto,
anche nel lavoro di ricerca, di specializzarmi e limitarmi a lungo a un
certo settore.
Va detto che questo mi e' anche costato un certo prezzo, per almeno due
motivi:
a) Il meccanismo dei concorsi universitari e' cosi' fatto che se tu hai
lavorato, poniamo il caso, in teoria dei campi e in astronomia, i tuoi
lavori valgono solo se sono "attinenti al presente concorso". Gli altri
sono considerati carta straccia.
b) Al tempo presente, ma anche decenni fa, cambiare campo di ricerca e'
faticoso: devi ricominciare a studiare e mettere in conto qualche anno
improduttivo, finche' non entri nel "giro" delle cose importanti. E'
vero che in certe occasioni l'esperienza in settori di ricerca diversi
puo' riuscire utile, ma e' piu' frequente ormai il caso opposto.
Terza ragione: per motivi analoghi, non ho mai ristretto la mia
attivita' didattica a una determinata materia. Mi e' sempre piaciuto
cambiare (non riesco a capire persone che conosco, che hanno conservato
un corso - fondamentale, quindi con pochissima liberta' di movimento -
anche per 30 anni!). E dato che non c'e' (almeno per me) modo migliore
per capire le cose che il doverle insegnare, mi trovo nella fortunata
situazione di aver potuto capire diverse cose :)
Quarta: sia nella ricerca, sia nell'insegnamento, ho sempre privilegiato
l'approfondimento concettuale, il capire "che cosa ci sta sotto", il
come una cosa si collega con l'altra, al lavoro sbrigativo, mirante a
produrre, con modelli magari ad hoc, ecc.
Ultimo: ho sempre coltivato un interesse anche per l'insegnamento della
fisica nella scuola secondaria. "Sempre" significa da piu' di 40 anni,
dai tempi iniziali del PSSC, per intendersi. Altra occasione per capire
le cose, e soprattutto per capire le difficolta' di chi comincia, e di
chi deve insegnare a un livello non specialistico.

Naturalmente ogni medaglia ha il suo rovescio: per tutte le ragioni
dette, non posso considerarmi specialista di nulla. Oggi questo e'
sicuramente uno svantaggio, ma per fortuna ormai non debbo piu' pensare
al futuro ;-)

Chiedo scusa di queste considerazioni forse un po' troppo personali. Se
ho pensato di scriverle, e' perche' potrebbero non essere inutili per i
piu' giovani. Non certo per propormi come modello, ma solo come esempio
di un possibile modo di lavorare, che puo' piacere o no, si puo' voler
imitare o no, ma comunque ha caratteristiche sue proprie che forse vale
la pena conoscere. (E di cui comunque non sono pentito: a me lavorare
cosi' piaceva, e bene o male ci sono riuscito.)
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Wed Feb 26 2003 - 20:41:04 CET

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