Re: Stato liquido

From: Patrizio <patrizio.pan-2002_at_libero.it>
Date: Sat, 15 Feb 2003 08:49:26 GMT

Il 15 Feb 2003, 00:38, Giorgio Pastore <pastgio_at_univ.trieste.it> ha scritto:
 
Ciao Giorgio, ti ringrazio per questa risposta.

> Patrizio wrote:

(.....)

> > tolta la forza, il rilassamento avviene, ma e' insuff. a lo riportarlo
alla
> > sua forma originale.

> Sulla fenomenologia dei materiali non sono abbastanza ferrato da saperti
> dare una risposta :-( . Ho l' impressione di essere in buona compagnia,
> almeno a giudicare dalle lunghe discussioni che ho letto a proposito di
> un problema affine a quello che stai citando: la questione se "i vetri
> delle cattedrali fluiscono nei secoli".

Questo nn lo sapevo! (Pero' quella dei obiettivi con d ca. 1 m, non me la
sono inventata :) )

(.....) (anche qui, come sopra: ti credo sulla parola)

> Da teorico, ti posso dire che se interpretiamo il vetro come un liquido
> arrestato in una configurazione metastabile, non e' sorprendente che a
> seguito di sforzi esterni si possa indurre un rilassamento
> "irreversibile".

Dopo aver letto il thread mi si sono chiariti certi concetti. Ora mi rendo
conto che un liquido sottoraffreddato non e' necessariamente un vetro.
Pero' mi sembra che il vetro abbia le caratteristiche che dicevo e cio'
lo imputerei (su microscala) alla bassa energia di attivazione per
"dislocamenti" di atomi/ioni per andare ad occupare siti di energia
almeno comparabile. Cio' non potrebbe avvenire per cristalli (esenti da
imperfezioni): non vedo come si possa deformare permanentemente (a t. amb.)
il diamante, o sali "well behaved", tipo NaCl. Nel primo caso dovremmo
rompere una serie di leg. cov. forti, nel secondo, se la forza appl. e'
suff. ci ritroviamo con ioni dello stesso segno quasi a contatto.
Ovviamente, in questa distinzione tra vetro e cristallo, c'entra molto
la simmetria e la sua estensione a lungo raggio.

> Tuttavia la stessa cosa si puo' dire per un solido in
> presenza di difetti estesi: lo sforzo esterno puo' provocare migrazioni
> dei difetti che inducono il comportamento plastico.

D'accordo, ovviamente.
 
> Giorgio

Mi farebbe piacere sapere da te (o qualcun'altro, per non far torto a
nessuno) cosa pensi di cio' che ho esposto in questo post e sulla
suddivisione dei solidi che avevo descritto in quello precedente, in
quanto sto riscrivendo le mie disp. di Chim. Gen. Inorg.: mi faresti/e
un grande favore, s'intende con comodo, tempo, voglia e bonta' vostra
permettendo. Accetto volentieri smentite, ovviamente.

Ciao

Patrizio

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Received on Sat Feb 15 2003 - 09:49:26 CET

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