Presupposti filosofici della scienza

From: xyz <attilio.altieri_at_NOSPAMtiscali.it>
Date: Wed, 12 Feb 2003 15:26:00 GMT

Saluti al NG! forse la domanda � un po' OT, ma non troppo.
Qual � la vostra risposta alla domanda: in che misura � permesso
all'uomo conoscere?
Il problema gnoseologico esiste da secoli. Il primo ad aver fatto un
po' di ordine � stato secondo me Kant, spazzando via tutti quelli che
credevano di poter dimostrare l'esistenza di Dio cos� come si dimostra
una qualsiasi legge matematica (da Democrito a Pascal, da Platone ai
filosofi illuministi). Ma se Kant teorizzava l'abbandono della
metafisica, imponendo all'uomo i limiti del dimostrabile, non tutti
erano d'accordo con lui: gi� Hegel e poi Feuerbach o Fichte tendevano
ad ingigantire le potenzialit� umane affermando la sua possibilit� di
conoscere la Natura in assoluto. In opposizione a questa tendenza vi
era gi� stato Hume che sosteneva che se un fenomeno � sempre accaduto
in passato (come il sorgere del sole ogni mattina) non � detto che
accada anche nel futuro.
Chi ha ragione? Qual � lo spazio della scienza?
Leggevo ultimamente che dall'inizio del secolo, l'uomo non cerca pi�
di spiegare la natura come � veramente, ma sono di fornire dei modelli
funzionanti: � il caso della MQ o delle varie teorie sulla natura
dell'universo. Sembra quasi che ci sia un nuovo ostacolo che impedisce
all'uomo di conoscere non solo la metafisica, ma anche la fisica. Sar�
un giorno possibile per l'uomo conoscere veramente TUTTO quello che
abbraccia la fisica, chimica, e le altre che noi ora chiamiamo
scienze? e la conoscenza della metafisica e dell'Assoluto, sono solo
un sogno disilluso dell'infanzia dell'umanit�?
Mi piacerebbe sentire le vostre opinioni a riguardo.
Attilio
Received on Wed Feb 12 2003 - 16:26:00 CET

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