On Sat, 01 Feb 2003 20:18:54 +0100, Elio Fabri wrote:
>rez ha scritto:
>>Ora, come la giri la giri, pero` in RR sono previsti solo i
>>riferimenti galileiani.
>>Se dici che la storia -se non ricordo male- degli spazi tangenti
>>la puoi considerare valida, allora dovrebbe valere anche per
>>qualunque altro caso. E dunque come giustificare la limitazione
>>della RR ai riferimenti inerziali da tutti riconosciuta?
>>Tutto questo a meno di voler considerare un solo riferimento: quello
>>del gemello a terra, e studiare il moto dell'altro in termini di
>>accelerazione relativa e 4-accelerazione assoluta.. cosi` pero` mi
>>sbagliero`, ma mi sa tanto che allora puoi fare ciao-ciao all'eterna
>>giovinezza del gemello astronauta;-))
>Distinguiamo: il principio di relativita' vale solo per rif. inerziali,
>ma questo non proibisce di considerare corpi che si muovono in modo
>qulaunque.
OK, perfettamente d'accordo:-)
>Quando il corpo e' un orologio, occorre a rigore assumere che la marcia
>dell'orologio non dipende dall'eventuale accelerazione (la cosiddetta
>"clock hypothesis").
Per chiarezza, potresti dire come invece potrebbe dipendere
dall'accelerazione, senza tale ipotesi?
>Questa ipotesi e' pero' ben diversa dall'assumere qualcosa sui rif.
>accelerati.
Anche qui, potresti indicare cos'e` che si dovrebbe assumere sui
riferimenti accelerati?
A parte poi che a noi ora dovrebbe interessarci solo il moto di un
punto in un unico riferimento inerziale.
>Fatta questa ipotesi, posso parlare di "tempo segnato da un orologio in
>moto qualsiasi": non e' che la lunghezza della curva oraria (di genere
>tempo) che l'orologio percorre.
Ecco, ho chiesto chiarimenti perche' in conclusione questa
clock-ipotesi americana, cosi` come lo scrivi, appare come un
espediente, per nulla chiaro, del tipo usato in libri divulgativi.
In altre parole da cio` che hai detto risulta che vuoi assumere
(gratis) che il tempo e` sempre e solo quello proprio.
Infatti se il moto e` traslatorio rettilineo e uniforme, allora
come ben si sa risulta: t=tau. Se invece e` accelerato.. ebbene,
allora si assume lo stesso t=tau in virtu` di questa clock-ipotesi.
>Il mio disaccordo comunque si riferisce a un'altra cosa: che si debba
>parlare di RG tutte le volte che ci si occupa di moti accelerati.
D'accordissimo con te in questa posizione polemica. Sara` che qui
nelle news si scrive solo su paradossi o su situazioni
spettacolari e praticamente mai su applicazioni scientifiche.
Ad esempio: per una particella accelerata in un sincrotrone non
c'e` che un solo riferimento (inerziale: la Terra), eppure e` roba
da RR e non certo RG penso.
>Per me siamo in RG solo se abbiamo a che fare con uno spazio-tempo non
>minkowskiano.
Io solo lo toglierei, IMHO naturalmente:-)
>>D'altra parte studiarlo cosi` sarebbe in modo totalmente diverso da
>>come invece l'avevi trattato tu in coordinate iperboliche nel sito
>>tuo e come ho vaghi ricordi di averlo gia` trovato pure in altri
>>testi pero` divulgativi, anche se ad alto livello.
>Quello che ho fatto in RELGEM3.HTM e' stata solo la dimostrazione che
>a) e' possibile (in uno spazio-tempo piatto) associare un rif. rigido
>anche a un moto accelerato qualunque
Ma perche' tirerai sempre in ballo i riferimenti solidi.. guarda
che il teorema di Coriolis in RR ha validita` ridotta, neh.
>b) che se si usano coordinate adattate a questo riferimento, il
>confronto dei due orologi da' comunque lo stesso risultato.
>Il che era ovvio a priori, visto che si fa un confronto fra tempi
>propri su due diverse curve, e il tempo proprio e' invariante; quindi
>le coordinate che si usano sono irrilevanti.
Ehm.. ti seguo a stento: due diverse curve nello spazio cartesiano
tridimensionale ambiente penso, e capisco ancor meno..
Tau e` infatti invariantivo, ma non invariante su linee orarie
diverse tra due stessi eventi ovviamente.
--
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Remigio Zedda | E-mail: remigioz_at_tiscali.it
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Received on Mon Feb 03 2003 - 22:06:50 CET