Re: salute e onde elettromagnetiche

From: Gianni Comoretto <comore_at_nowhere.it>
Date: Tue, 28 Jan 2003 18:30:46 GMT

Fabio Alemagna wrote:

Ritornando al tuo post originale, in effetti se aumenti abbastanza
l'intensita' dei campi, puoi ottenere danni e in alcuni casi anche danni
genetici. Sui danni non ci piove, metti la testa in un forno a microonde
e danni ne hai a bizzeffe. Su danni genotossici, in effetti qualche
autore (tra cui quel gruppo del CNR) trova qualcosa. a potenze
sufficienti. Per cui modero la categoricita' dell'affermazione
precedente.

Per potenze sufficienti si intende almeno un W/kg. Cioe' circa 1000
volte i limiti italiani di esposizione.

Per una panoramica della situazione (in cui gli studi che citi sotto
sono solo una delle voci) rimando al sito citato in precedenza.

> http://www.irece.na.cnr.it/attivita/Reparti/Bioelettromagnetismo.html

> "nel 1996 � stato avviato uno studio volto a valutare l'effetto
> dell'esposizione a un campo magnetico sinusoidale a frequenza di 50 Hz e
> intensit� di 1.4 mT rms sullo sviluppo embrionale di uova di riccio di
> mare. I risultati ottenuti indicano una accelerazione delle fasi di
> sviluppo in seguito all'esposizione, valutata in termini di velocit� di
> proliferazione e di sintesi proteica;"

Si parla di 1.4 millitesla. 1400 microtesla. A queste intensita'
esistono studi che trovano qualcosa in termini di effetti biologici. Si
tratta in ogni caso di campi magnetici, non onde. L'istituto che citi
studia entrambe, ma sono cose differenti. Altrimenti mettimao fuorilegge
i lampioni, che emettono onde elettromagnetiche sopra il limite di 6
V/m, a qualche migliaio di teraHertz.

> "Pi� recentemente � stato studiato l'effetto delle microonde su una
> particolare classe di enzimi definiti termofili: essi sono termostabili

Scarfi ed altri hanno esposto le loro colture a campi di 70 W/kg. Che ci
sia una risposta in termini di enzimi termofili non sorprende troppo....

Loro trovano che campi di questa intensita' possono indurre la
formazione di micronuclei, o aumentare danni dovuti ad altri agenti.
Altri autori trovano danni a potenze piu' basse, fino a 1-2 W/kg.

Il documento e' del 2000. Non sembra aggiornato in data posteriore. Cita
3 lavori su riviste internazionali, che dal titolo sembrano studi
pilota, il resto sono comunicazioni a congressi o su riviste
semidivulgative. Da quel che riporti sembrerebbe che la genotossicita'
sia una ipotesi, che loro stanno per dimostrare (han quasi dimostrato).
Sarebbe interessante un aggiornamento della situazione.

> Lo dice il CNR, non certo io :)

Quel che ho detto io lo dice un sacco di gente. Ad es. la Royal Society
canadese, l'ICNIRP, l'ICMeB (di cui loro fan parte)...

-- 
Gianni Comoretto
Received on Tue Jan 28 2003 - 19:30:46 CET

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