"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> ha scritto ...
....
> Non mi riferisco all'aspetto matematico. Comunque vorrei proprio sapere
> che cosa intendi per "spiegare la meccanica celeste"...
Intendo dire applicare in modo semiquantitativo i principi della Meccanica
ad una scala in cui non si pu� considerare costante il campo gravitazionale,
evidenziando magari il significato culturale del crollo della separazione
tra Terra e Cielo.
Un ragazzino pu� cogliere l'essenza fisica della seconda legge di Keplero
sia usando la conservazione dell'energia meccanica nella caduta libera, sia
vedendo in quali tratti dell'orbita la forza centrale forma un angolo acuto
e in quali ottuso con la velocit�.
......
> Gargani? Mi sono perso qualcosa? Conosco un Gargani, ma non puo' essere
> lui...
Forse ho sbagliato il cognome, comunque � quello che pretende per decreto
governativo l'oggettivit� dei libri di storia.
....
> E questi ragazzi dovrebbero capire la funzione che dici sopra?
Figuriamoci! Devono capire cosa non possono pretendere di sapere
dell'elettrone. Devono cominciare a rendersi conto che il concetto di
traiettoria non � applicabile su scala atomica. Devono capire che si pu�
comunque parlare di distanza media dal nucleo e che questo � importante
perch� influisce sull'interazione con altri atomi etc.
.....
> (Domandina indiscreta: sicuro che questi quindicenni che capiscono tante
> cose, abbiano almeno chiaro il concetto di energia?)
Tutto dipende da cosa si intende per chiaro.
.....
> Esempio, piu' o meno presente sempre: gli elettroni che sono "disposti"
> a legarsi ad altri atomi sono quelli "spaiati". Bene: cosi' si capisce
> perche' idrogeno e litio siano monovalenti, e l'elio sia un gas nobile.
> Ma poi viene il berillio, e cominciano i guai, perche' con due elettroni
> 1s e due 2s, dovrebbe essere un gas nobile pure lui...
> Ed ecco la spiegazione che piu' o meno si trova: la differenza di
> energia fra 2s e 2p e' piccola, per cui non e' difficile che un
> elettrone 2s venga "promosso" a 2p. In questo modo abbiamo due elettroni
> spaiati, e l'atomo diventa bivalente.
Non � obbligatorio spiegare il meccanismo. E' gi� importante che capiscano
che l'energia dei legami � negativa, e quindi con pi� legami l'energia �
comunque minore (ma che fatica!).
.....
> Ora il punto e' che questo coi soli moduli *non si puo' capire*: occorre
> sapere che le funzioni d'onda (per fortuna reali in questo caso) possono
> avere un segno, che quelle del 2p sono appunto dispari, per cui da una
> parte si sommano e dall'altra si sottraggono, ecc.
> Non mi soffermo, per non farla lunga, sul discorso necessario per far
> venir fuori il tetraedro del carbonio...
A me non pare fisicamente insensato limitarsi a fare notare che lo schema di
base vale per un atomo isolato, mentre se l'elettrone interagisce con altri
nuclei la faccenda cambia.
>
> Oppure: come si spiega il legame covalente della molecola d'idrogeno?
> Si forma un "orbitale molecolare", con la nuvoletta concentrata fra i
> due nuclei, e gli elettroni preferiscono stare li'.
> Naturalmente bisogna guardarsi dal ricordare che gli elettroni tra loro
> si respingono, per cui dovrebbero avere tendenza a stare lontani; ne' si
> puo' dare alcuna ragione perche' in questa configurazine si abbia un
> legame, ossia un'energia minore dei due atomi separati...
Ma allora il problema si porrebbe anche per i doppietti atomici.
> Ma e' inutile che stia a insistere: in fondo la sola maniera per sapere
> chi ha ragione sarebbe una qualche forma di verifica. Che cosa hanno
> capito questi ragazzi? Che cosa ricordano dopo un anno? Sanno usare
> queste idee per spiegare (non a pappagallo, ma con la loro testa) la
> struttura di atomi e molecole?
Finch� li ho sottomano questo � lo scopo delle mie verifiche. Sul dopo
concordo con te.
....
> A me che un ragazzo abbia sentito delle giaculatorie che non capisce,
> ripete a memoria e dimentica appena puo', non interessa niente. Anzi...
> M'interessa che veda come la scienza permette di capire il mondo; che
> impari (e ricordi) un po' di fenomeni, le loro relazioni, certe
> spiegazioni accessibili.
> Che capisca che il metodo scientifico ha delle regole, porta a risultati
> non opinabili, procede per gradi, dal semplice al complesso, dal
> concreto all'astratto. Che la padronanza di strumenti via via piu'
> sofisticati arricchisce la capacita' di comprensione della realta'
> naturale.
Ovvio.
Ma credi davvero che ci� si possa ottenere limitando i corsi delle Scienze
della Natura alle pi� semplici esperienze ed ai modelli rudimentali che gli
alunni possono padroneggiare pienamente?
Estremizzando sarebbe come se un insegnante di Storia non potesse parlare
della confutazione dell'autenticit� del Testamento di Costantino perch� gli
alunni non sanno comparare il latino del documento a quello dell'epoca
attribuitagli.
Bada che io nel Dipartimento passo per pignolo maniaco, in quanto mi
oppongo, per quanto posso, al proliferare di contenuti trattati in modo
superficiale "per non annoiare"!
ciao
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Danilo Giacomelli
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Vecchio � colui che ritiene di non aver
pi� nulla di importante da imparare
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Received on Tue Dec 17 2002 - 00:26:37 CET