Il 05/01/2011 03:08, Tetis ha scritto:
> On 4 Gen, 23:10, Soviet_Mario<Soviet.Ma..._at_CCCP.MIR> wrote:
>> Il 04/01/2011 18:46, Tetis ha scritto:
cut
> ... non so se i mari
>> paleozoici fossero molto pi acidi di ora per quello ... E
>> cmq quando il vulcanismo era molto attivo, era la loro
>> stessa anidride carbonica quella che predominava).
>> Giusto perch oltre met della superficie planetaria mare
>> abbastanza fondo da essere "poco" vivo.
>
> Sembra pero' che i primi organismi fotosintetici ossigenici non
> fossero terrestri ma oceanici: simili agli attuali cianobatteri e che
> siano giunti anche dopo una generazione di micro-organismi a
> fotosintesi anossigenica.
si d'accordo, ma non credo che la vita sia nata negli
abissi, bens� magari nelle saline, lagune, litorale. Inoltre
di certo un'alga unicellulare pu� vivere in sospensione e in
modo fortemente indipendente dall'ancoraggio al suolo. Anche
le alghe mi pare, sottolineo mi pare, non abbiano apparato
radicale assorbitore di acqua o minerali dal fondale, ma
solo di ancoraggio meccanico, quelle sessili
>
>>> e sono piuttosto differenti dai graniti (del resto l'atmosfera a
>>> quel tempo conteneva circa il triplo di anidride carbonica)
>>
>> beh, non si pu dire che fosse cos abbondante nemmeno
>> allora, quindi. Ma vero che i minerali rossi, ferrici, non
>> si formano facilmente in atm. non ossidanti, e viceversa.
>
> Esistono anche altre indicazioni del fatto che si fosse sviluppato un
> ambiente ossidante all'epoca della formazione dei primi graniti ed ha
> a che fare con la presenza di precipitati di uranio e torio nelle
> rocce primordiali dove si trovano graniti.
>
>> ammetto qui di non avere idea precisa della differenza di
>> composizione tra un basalto e un granito affini (cio
>> originati da magmi simili, ma cristallizzati in modo molto
>> diverso). Se ho tempo cercher (ma ho il sospetto che la
>> differenza non sia abissale, quantitativamente, perch quel
>> che chiamiamo roccia basica o acida non che sia tipo
>> ossido di potassio o ossido di fosforo, ecco, questione di
>> sfumature. Anche l'allumina pura non che sia poi cos
>> tanto acida, n la silice. E un feldspato basico ma alla
>> fine contiene poco potassio, il grosso sempre silice)
>>
>>> Una
>>> possibilit che mancasse un meccanismo abbastanza efficiente di
>>> amalgamazione fra silicati ed alluminati con i residui dell'erosione
>>> dei basalti.
rileggendo questo punto, mi sono accorto di non averlo
capito. Ossia, ci sono rocce che si disgregano e formano
"polvere", che si pu� cementare in vario modo. Ma la
componente dilavabile che contiene sodio e potassio (anche
un po' magnesio) e tutti gli alogeni, non si amalgama pi�
con niente perch� � roba solubile, e il mare la sottrae via
x sempre. Solo nelle evaporiti si ritrovano minerali di 'sta
mistura di sali solubili (salgemma, cloriti, silvite)
>>> La fotosintesi contribuisce con un ammontare di 3 volte
>>> tanto rispetto al contributo geotermico.
formando che cosa ? Non avevo capito questo
>>
>>>> Quel che volevo dire era paragonare i cicli effusione,
>>>> erosione, seppellimento, subsidenza, ai moti convettivi in
>>>> una pentola d'acqua. Prima o poi tutta l'acqua passa alla
>>>> superficie, e prima o poi raffreddata affonda e torna sotto.
>>
>>> per ci sono trasformazioni e sughi che semplicemente non si formano
>>> se mancano gli ingredienti adeguati :-)
>>
>> beh, gli ingredienti son sempre gli stessi, solo magari si
>> concentrano (transitoriamente ?) in strati / zone differenti.
>
> ed anche in strutture differenti se mancano affatto certi processi
> chimici che richiedono un ambiente ossidante.
>
>>> e non potrebbe avere anche un ruolo decisivo nel cambiare il bilancio
>>> energetico delle trasformazioni di fase che avvengono in fase
>>> rifusiva?
>>
>> non ho capito. La domanda se l'humus e gli acidi
>> organogeni possono influenzare la fusione delle rocce ?
>
> No, ovviamente la domanda era se l'humus e gli acidi possano
> influenzare, per cos� dire, il pretrattamento dei basalti e dei
> depositi sedimentari in modo da favorire la formazione di graniti.
non mi sento di escludere una risposta in due parti.
La prima � essenzialmente si, credo che l'attivit�
disgregatrice delle radici (e anche degli annessi al
materiale vegetale in decomposizione), con humus acido e
chelante, possa di sicuro influenzare la fase dissolutiva.
Del resto una pianta cerca di assorbire elementi che servono
a lei, e gi� solo con questo ad es. sposta equilibri di
solubilit� di composti, prelevando i prodotti di scioglimento.
Ma che poi, anche in modo indiretto e involontario, questo
effetto si traduca in accelerazione della formazione di
un'altra roccia non lo so, e onestamente neanche lo capisco.
_Non immagino come possano aiutare la reintegrazione degli
elementi sottratti ma in forma diversa, e insolubile come
prima. Quando una pianta muore gli elementi li molla via. Se
pu� la vita successiva se ne appropria e li tiene, e in fine
li rimette in un ciclo breve, veloce, e molto superficiale,
e la quota che perde in falda, fa la fine che deve fare
secondo dove li porta l'acqua.
Cmq una volta ottenuti sodio, potassio, magnesio, calcio e
ferro solubili in qualche modo, l'ecosistema vivente ne fa
tesoro in modo ammirevole. Pensa alle giungle equatoriali
con piogge pi� che giornaliere, e a cosa succede del suolo
molto organico una volta che l'ecosistema sia sradicato :
viene dilavato e perso tutto nel giro di poco.
>
>
>>>>> principalmente
>>>>> legati alla degradazione delle rocce per l'estrazione di alimenti da
>>>>> parte di alberi e fito-organismi. Per quanto riguarda la fisica questi
>>>>> materiali sono mediamente meno densi di circa 50 grammi su metro cubo
>>
>> cos poco ??? 50 grammi su due-tre ton che fanno ?
>
> Si, in media 50 grammi su litro, 50 Kg su metro cubo.
ma prima hai scritto 50 g su metro cubo ! Ora dici "si" ma
amplifichi di un fattore mille. Allora ritiro il commento :=)
>
>> si ma cambia la densit di una parte soggetta, quindi la
>> deduzione che costi gravitazionalmente mi sembra non forzata.
>> Anzi direi che se gli elementi pi pesanti affondano, dando
>> minerali densi, potrebbero ben pagare loro il conto
>> dell'affioramento dei pi leggeri (il discorso della
>> compattezza dei reticoli conta con pari rango rispetto alla
>> mera considerazione delle masse atomiche, perch entrambe le
>> variabili influenzano con la stessa forza la densit ).
>
> se a parit� di raggio ridistribuisci delle masse mettendo parte della
> massa che era in periferia pi� vicino al centro ottieni una energia
> gravitazionale minore cio� un oggetto con minore massa di riposo,
> tuttavia il punto � che se invece la stessa massa la distribuisci su
> un volume pi� grande ottieni un oggetto con una massa di riposo pi�
> grande perch� il contributo di energia gravitazionale � pi� grande
> (meno negativo),
volevo solo dire che VEDERE un espansione di raggio, quindi
una variazione volumetrica, non consente da solo di dire se
ci sia stata una distribuzione di MASSA pi� espansa.
Es. esagerato.
Considera una sfera fatta di tantissime sferette cave di una
lega di piombo molto basso fondente ripiene di schiuma
poliuretanica compressa capace di una modesta espansione.
Questo � un reticolo iniziale. All'inizio il globone �
omogeneo. A un certo momento si scalda quanto basta il
sistema, tutte le bombolette fondono e si aprono. La lega di
piombo collassa verso il centro, la schiuma si espande. Alla
fine, quando tutto � solificato, e abbiamo una palla di
piombo centrale molto pi� piccola che in origine, con
attorno un guscio di schiuma pi� grande del raggio originale.
Ora non so se si possa univocamente dire che, sempre,
l'espansione volumetrica riscontrata abbia comportato una
ridistribuzione di massa con pi� energia gravitazionale.
Dipende, credo, da quanto piombo, quanta schiuma, quanto sia
espansiva questa schiuma.
E' un esempio limite demenziale, ma in realt� rimane vero
che i reticoli, idrati, delle rocce di superficie in
equilibrio, sono molto meno compatti.
> ma IMHO tutto questo � molto poco rispetto
> all'energia chimica che � necessaria per fare ci� o che viene
> rilasciata in questa metamorfosi.
Si, su questo penso di essere d'accordo.
Io non ne leggo, ma cmq so che i processi endo-esotermici
vengono studiati molto con la DFT (differential scanning
calorimetri) nei campi delle leghe, della cottura di
laterizi e cementi, ceramiche etc, perch� � importante
sapere bene le temperature di comparsa delle varie fasi
minerali. Ad es. so che molti ceramici (o erano leganti
idraulici ? boh) non devono essere cotti sopra la soglia in
cui si forma un alluminosilicato chiamato MULLITE (non
ricordo perch�, forse perde l'idraulicit� e diventa un
inerte), che � anidro e molto refrattario, ma si riprecipita
solo a partire da temperature molto alte
>
>>> qualcuno deve mettere la differenza di energia
>>> potenziale,
>>
>> e non potrebbe essere l'affondamento di composti
>> intermetallici e solfuri di ferro, nichel e roba massiccia?
>
> si, potrebbe.
>
ah ecco ... ho scritto un esempio inutile quindi. Ops
>
>>> ma sar ben poca cosa rispetto a quelle 200.000
>>> tonnellate, tutt'al pi si arriver forse all'un per cento di quel
>>> numero. Era pi che altro mia intenzione evidenziare anche questo
>>> aspetto dei bilanci energetici.
>>
>>>>> un'inezia rispetto ai 10^24 Kg della massa terrestre ed anche rispetto
>>>>> alle quasi 16 tonnellate annue
>>
>>>> questo era forse il dato che chiedeva l'OP :-)
>>
>>> Questo invece un dato preso dalla letteratura e tradotto in massa
>>> equivalente.
>
> Talvolta anche la scarica dei
>> fulmini produce roba interessante, sempre metastabile. P.S.
>> queste considerazioni sono a latere, di certo non sfiorano i
>> bilanci di massa dei processi grossi.
>>
>>>>> per impostare un
>>>>> ragionamento che permetta almeno di capire se la formazione di granito
>>>>> da basalti mediamente endotermica o esotermica, cosa che io non so
>>>>> con esattezza.
>>
>> sar una considerazione ingenua, ma trattandosi di
>> ricristallizzazione, la presumerei anche di poco ma
>> esotermica. Normalmente le rocce effusive, specie quelle
>> proprio amorfe/vetrose, tipo pomice e lapillo x capirsi, a
>> pari composizione hanno pi energia delle controparti
>> intrusive di stessa composizione (cio a cristalli grossi).
>> Insomma il discorso uguale a quello dei metalli forgiati e
>> temprati vs quelli annealed (ricotti, dove i cristalli si
>> son messi a posto).
>
> Questo mi � chiaro, ho studiato vetri, quenched per la precisione. Ma
> dubito che la composizione sia la stessa.
>
lo so era un punto debole, ma non conosco le composizioni.
Ci vorrebbe un geologo !
>
>> Se per si verifica anche un cambio di composizione (ad es.
>> alcune frazioni solubili son dilavate) allora tale
>> considerazione non vale pi , perch bisognerebbe capire se
>> il dilavamento sia eso o endotermico (cmq la dissoluzione
>> spinta anche dall'entropia maggiore degli ioni in soluzione
>> ... che spesso sono ioni a basso calore di idratazione, tipo
>> potassio, cloruro, sodio)
>
> Quindi pi� o meno rimaniamo nell'incertezza riguardo al segno del
> bilancio energetico complessivo fra entrate ed uscite.
>
> Per curiosit�: da quando tutti i dati satellitari sono stati messi
> insieme pare che il bilancio sia in attivo a favore della terra, la
> cosa per� preoccupa quelli che hanno scoperto questo perch� lo
> interpretano come evidenza del fatto che la terra starebbe incamerando
> energia termica e quindi temono che ci� sia peggiorativo sulle stime
> del riscaldamento globale del pianeta, immagino che abbiano preso in
> considerazione il ruolo della vegetazione e delle alghe, comunque
> effettivamente non ho ben chiaro come interpretino quali misure: leggo
> dalla dannata divulgazione che sembra che gli oceani assorbano pi�
> calore di quanto ne riemettano, ma dallo studio degli strati
> superficiali non si capisce dove possa essere andato a finire questo
> calore perch� anche se sono aumentati i gas serra gli oceani hanno
> assorbito fra il 2004 ed il 2008 meno calore di quanto ne avessero
> assorbito in passato. Quindi se il ruolo delle alghe � stato preso in
> considerazione questo significa che l'oceano profondo si sta
> riscaldando?
minchia ragazzi. C'� da tremare. La ridistribuzione del
calore oceanico � molto pi� efficente che nelle rocce. Il
giorno che girasse il vento, e qualche corrente cambia
ssedirezione o quota per variazioni critiche, magari
impercettibili, di densit� e salinit�, ci restituirebbe
tutto quel po' di calore accumulato a ritmo accelerato, e
l'atmosfera diventerebbe molto imbizzarrita
>
> Questo � l'articolo di seconda mano.
>
> http://www.nytimes.com/cwire/2010/04/16/16climatewire-the-difficulty-of-balancing-earths-energy-bu-62508.html
>
> Se vi va di trovare la letteratura originale e fare qualche
> considerazione di dettaglio, potrebbe essere interessante.
� roba freeware ? Io non ho nessun abbonamento a riviste
>
>> ciao
>> Soviet
riciao
Received on Wed Jan 05 2011 - 11:43:37 CET