Re: Ancora sui trasformatori

From: andrea francinelli <a.francinelli_at_libero.it>
Date: 10 Dec 2002 00:21:59 -0800

> Ciao,
> riprendo un discorso aperto in un altro thread...

Mi pare corretto tutto quello che dici.

Riguardo i flussi del trasformatore ti do alcune dritte:
(vado a memoria ma dovrebbe essere tutto giusto)

1) il flusso principale (f. di magnetizzazione) e'
modellato tramite una induttanza in parallelo al primario.
La corrente che genera questo flusso non ha alcuna
relazione con la corrente che circola al secondario
(che e' imposta dal carico). Il numero di spire al
primario ti serve in effetti a controllare il valore
di questa induttanza di magnetizzazione. Piu' sara'
piccola e piu' grande sara' il flusso. Quindi fare un
trasformatore con poche spire non e' in generale una buona
idea perche' rischio di saturare il nucleo. In effetti
vale la relazione (immagino che tu la conosca):

Np = Vp / (Kf*Bm*Ac*f)

Np= numero di spire al primario;
Kf= fattore di forma che vale 4.4 per onde sinusoidali
Ac= sezione del nucleo
f= frequenza
Bm= induzione magnetica

Come vedi l'induzione (a parita' di tutte le altre
grandezze) va inversamente col numero di spire, e
quindi con l'induttanza di magnetizzazione.


2) il flusso disperso e' modellato come una induttanza
serie e quindi anche esso dovrebbe essere indipendente
dalle altre grandezze elettriche. Il fatto che sia in
serie al primario, mi fa pensare che tale flusso dipende
dalla corrente totale del primario (e non solo da quella
di magnetizzazione).

Sicuramente il flusso disperso dipende
molto da come viene fatto l'avvolto (ad esempio con spire
molto distanziate avro' un flusso disperso maggiore)
oppure dal tipo di nucleo utilizzato (un nucleo ad E avra'
meno flusso disperso di un nucleo a fungo), oppure ancora
dalle dimensioni di un eventuale air-gap, dal tipo di materiale
(un materiale a permebilita' piu' alta avra' meno flusso
disperso). Insomma da un sacco di cose.

In un trasformatore ben fatto comunque il flusso disperso e'
veramente minimo e puo' essere trascurato in gran parte delle
applicazioni.

Quindi, per rispondere alla tua domanda, la mia sensazione
e' che limitare il flusso disperso non sia tanto
questione di avere un flusso principale grande, ma avere
degli avvolgimenti fatti bene. Dal fatto che l'induttanza di
dispersione sia in serie, come dicevo sopra, mi viene da pensare che
dipende molto anche dalla corrente al secondario, e fisicamente
me lo spiego perche' se l'avvolgimento al secondario e' fatto
male il flusso si disperde. Tutto questo per ribadire che non
credo vi sia necessariamente una semplice relazione col
solo flusso principale.

Andrea Francinelli
Received on Tue Dec 10 2002 - 09:21:59 CET

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