Ho letto da qualche parte che parlando di relativita` ci sono due
diversi tipi di formule (tra le altre) che aiutano a capire la
relarivita`ristretta . Una formula (che ora non trascrivo)ci dice quanto
un oggetto sembrera` piu`corto rispetto ad un osservatore che sia in
quiete rispetto all`oggetto stesso che viaggia a velocita` V ,
un`altra formula imvece ci dice se per un ossevatore O che si muove
(facciamo un esempio di un treno)insieme al treno che lui giudica essere
lungo 100 mt(misura che lui ha effettuato tramite raggi di luce che gli
sono venuti dalla testa e dalla coda del treno), un altro ossevatore
esterno al treno giudichera`che il treno e`lungo diciamo 80 mt .
Perche`(mi sembra di capire) le coordinate spaziali da dove sono partiti
i raggi luminosi sono diverse dalle coordinate spaziali che giudica
dovevano essere per l`osservatore O sul treno . Ora voglio dire se
potessimo tracciare un diagramma tridimensionale e segnare le coordinate
spaziali osservate dall`uomo esterno al treno e poi unissimo questi due
punti dovremmo avere una distanza di 80 mt. ?
GRAZIE
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Received on Mon Nov 25 2002 - 12:48:51 CET