Re: Chiralita' e percezione spaziale.

From: Evolution <evolution_at_phys.it>
Date: Sat, 23 Nov 2002 00:48:22 GMT

Il 22 Nov 2002, 21:12, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
> Evolution ha scritto:
> > Mi chiedevo: se tutte le leggi della natura fossero state invarianti per
parita'
> > saremmo capaci di immaginare lo spazio geometrico euclideo in cui i
piani
> > separano due parti?
> Questa sinceramente non la capisco bene.

Prover� a spiegarla meglio su ism. Anche se � una di quei problemi
che mi porto dietro come un prurito personale e che in qualche modo
sono uno di quegli scogli pedagogici che non so mai se hanno il peso
della bischerata o quello di un'intuizione profonda e non bene esplicitata.

> Ma penso che sia la stessa domanda che hai posto in ism:
> > ... se una completa invarianza fra
> > destra e sinistra sarebbe compatibile con la distinzione fra
> > destra e sinistra.
> Per quanto ne so, la risposta non e' ancora assolutamente chiara.
> Pero' le asimmetrie destra-sinistra si riscontrano a diversi livelli:
> 1) Al livello piu' profondo, nelle interazioni deboli.
> 2) Nella biochimica degli organismi viventi, dove molte molecole hanno
> stereoisomeri, e in genere solo uno dei due ha funzione biologica
> (zuccheri, aminoacidi...)
> 3) Nella morfologia di molti animali, che non hanno simmetria bilatera
> (uomo incluso). In certi casi la differenza e' macroscopica, come nelle
> conchiglie dei molluschi; in altri e' evidente solo guardando gli organi
> interni.
> 4) A livello del sistema nervoso centrale, e questa e' l'altra tua
> domanda:
> > Meno ambiziosamente, se tutte le leggi di natura fossero state
invarianti per parita'
> > perche' i mancini avrebbero dovuto essere una minoranza?
>
> Allora il problema e' se questi livelli sono o no in relazione tra loro.

Diciamo che il mio problema � allora capire in che senso questi
livelli sono in relazione se lo sono. Su un piano scientifico, ma anche
logico,
i dati di fatto sono tutti in relazione materiale. Mentre su un piano
analitico evidentemente non sempre, ora una struttura logica in cui
il concetto di dimensione e quello di parit� risultassero in
qualche modo aspetti di una struttura pi� fondamentale, � questo
il vagheggiamento che mi frulla in testa da sempre.

Vagheggiamento che pu� ben essere strampalato e che da quel che
so potrebbe anche non avere alcun valore scientifico.

D'altra parte non c'� modo di trovare delle risposte se non ci si
riferisce ad un quadro culturare condiviso. E sebbene idee ritenute
strampalate in passato oggi siano accettate, di questa intuizione
non posso dire nemmeno che sia un'idea. Quindi cercher� di spiegarmi
senza contare di riuscirci.

> Per quanto ne so, la risposta e' no: la prevalenza di uno degli
> stereoisomeri per es. tra gli aminoacidi impiegati nella sintesi delle
> proteine, non sembra avere niente a che fare con le interazioni deboli,
> che in ambito chimico hanno effetti estremamente piccoli. Ma come ho
> detto, non tutti sono d'accordo.

D'accordo, dunque l'asimmetria sarebbe dovuta in pratica ad una ripetizione
di un modulo, e la prevalenza di una direzione sull'altra, tranne per chi
ritiene abbia un'origine pi� fondamentale, sarebbe dovuta ad una
fluttuazione che si �, per somma di casualit�, amplificata
statisticamente. Il tutto, in effetti, � perfettamente coerente.

> Inoltre, non pare che l'uso universale di certi aminoacidi impedisca
> l'esistenza di chiocciole o altri molluschi le cui conchiglie si
> avvolgono nei due sensi.
> Anche in ambito umano, credo esistano casi rari di inversione degli
> organi interni. Non so quanto generale: ci sono fegati a sinistra?

Solo un organo o morfologia relativa totalmente riflessa?

> Infine, il mancinismo credo (ne so poco) abbia a che fare con quale
> emisfero cerebrale e' dominante. Ma i due emisferi sono anche
> funzionalmente differenti, e non so se nei mancini le funzioni sono
> ribaltate, oppure no.

Ah... non mi ero mai posto questa eventualit� (o si? non ricordo).
Bhe comunque anche immaginando che si tratti di una inversione delle
funzioni, ne verrebbe una morfologia complessiva peculiare. Fino ad oggi
avevo pensato che a parit� di funzioni in una persona mancina le attitudini
fossero basilarmente accentuate in modo diverso che in una persona destra.
Ma non conosco molti mancini. In genere la mia sensazione � che siano
persone
che si fidano, con un certo successo, del proprio istinto.
d'altra parte ho conosciuto persone istintive che per� d'istinto
sbagliavano.
(Ma precisare questo richiederebbe di capire cosa io intendo per istinto,
ed io non sono mancino :-) e la cosa che mi risulta pi� difficile da
spiegare
� una qualit� con cui ho un rapporto conflittuale).

> Tra l'altro, il mancinismo credo si presenti in diversi gradi. Oggi non
> si reprimono i bambini che tendono a scrivere con la sinistra, per cui
> se ne vedono un buon numero: la mia modesta esperienza e' che in un'aula
> dove ci sono 100 studenti per un esame scritto, ce ne sono intorno a tre
> che scrivono con la sinistra.

Questo � un numero che mi impressiona, io
pensavo che il rapporto percentuale
non fosse tanto sbilanciato.

> Ma io per es. sono un mancino "corretto", nel senso che scrivo con la
> destra e non sarei assolutamente capace di farlo con la sinistra; pero'
> uso la sinistra meglio di molte persone, e anzi in certi casi (es.
> cacciavite) mi viene quasi piu' naturale usare la sinistra. Ma per una
> racchetta, per tirare un sasso o una palla, uso la destra.

Capisco, una risposta da persona informata dei fatti, insomma...
 
> Tutto questo per dire che mi sembra difficile che il mancinismo abbia
> una base organica piu' profonda.

Capisco. La mia difficolt� di comprensione rimane, e tuttavia
anche a questo livello c'� tanto da capire. Gli ordini di grandezza, il
grado di significanza delle connessioni. Il grado di rappresentabilit� dei
fenomeni
pi� "profondi" di quelli che hanno un riflesso immediato su base organica.
Ed in fondo all'anima la domanda: sar� la natura completamente
intellegibile?

(d'altra parte non tutto pu� essere necessario nelle teorie
scientifiche ed anche la questione se il dominio della necessit� possa
ampliarsi fino ad una intelligenza completa della fenomenologia �
spesso oggetto di argomentazioni di pregiudizio pi� che di sostanza).

Grazie, sinceramente.

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Received on Sat Nov 23 2002 - 01:48:22 CET

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