Il 06/09/2021 16:16, Elio Fabri ha scritto:
> Ho scritto:
> > Anche perché mi sembra così assurdo non considerare invarianti
> > *tutte* le grandezze termodinamiche.
> Pensandoci un po' mi sono venute in mente le considerazioni che vi
> propongo.
> Apprezzerò commenti, spec. se mi segnalate errori :-)
Io, come commento, avrei principalmente delle domande che potrebbero
riassumersi in:
"Ma di cosa stiamo parlando"?
Così a occhio a me parrebbe che i sistemi termodinamici (quelli per i
quali è possibile definire delle grandezze termodinamiche come T e p, es
un gas), si debbano sempre intendere come fermi nel riferimento in cui
stiamo eseguendo le misure (cioè il riferimento in cui sono fermi i
termometri e i misuratori di pressione).
Se tali sistemi non sono fermi, beh, a me non sembra che si possa
semplicemente parlare di trasformazioni di grandezze termodinamiche da
un riferimento a un altro. Mi pare che avremmo un mischiume fra
termodinamica, cinematica, dinamica che difficilmente si potrebbe
catalogare come "termodinamica relativistica". Oppure, qualora lo si
volesse fare, si dovrebbe, per l'appunto, specificare preventivamente di
cosa si sta parlando.
Prendiamo l'esempio della temperatura. Gas fermo in R, termometro fermo
in R, il termometro misura T e quella T è propozionale all'energia
cinetica media, E, delle molecole che urtano la superficie sensibile del
termometro.
Se mettessimo il termometro in movimento alla velocità eps, avremmo che
le molecole che in R arrivano da destra alla velocità v, nel riferimento
del termometro, urtano alla velocità v+eps, quelle che arrivano da
sinistra urtano a velocità v-eps, e l'energia cinetica media E' è data da
E'=E(1+(eps/v)^2).
Sarà quindi
T'=T(1+(eps/v)^2).
Poi, gli strumenti di misura che chiamiamo termometri hanno superfici
sensibili che non sono normalmente perfettamente sferiche. Magari sono
delle superfici piane. Usualmente (nella termodinamica "normale", dove
gas e termometri sono fermi in uno stesso riferimento) la cosa non ha
alcuna rilevanza perché il risultato della misura risulta indipendente
dalla direzione della superficie sensibile del termometro. Però, in
questa termodinamica "estesa", il risultato della misura dipenderebbe
sensibilmente dall'orientazione del termometro. Dovremmo non trattare
più la temperatura come uno scalare o dovremmo piuttosto assumere che
con T intendiamo sempre la misura eseguita da un termometro "ideale"
(perfettamente sferico)?
Per quanto riguarda la pressione direi che si possano porre domande
analoghe.
A me pare che si dovrebbero prima chiarire le risposte a domande di
questo tipo, poi si potrà eventualmente affrontare la questione di
correggere equazioni, come quelle riportate sopra, tenendo conto della
corretta legge che regola la composizione della velocità.
Bruno Cocciaro.
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Received on Tue Sep 07 2021 - 13:20:16 CEST