Re: C'e' fotone e fotone...

From: Riccardo Castellani <riccardo.castellani_at_nplibero.it>
Date: Thu, 21 Nov 2002 08:55:33 GMT

Il 15 Nov 2002, 21:27, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
> Vittorio Grandi ha scritto:
> > Mio figlio di tredici anni mi chiede "perche'" due particelle cariche
> > dello stesso "segno" si respingono mentre due di "segno" opposto si
> > attraggono.
...
> > Io gli spiego che le particelle cariche elettricamente
> > interagiscono fra di loro scambiandosi fotoni (o no?) e per chiarirgli
> > le idee gli propongo il solito esempio dei due tizi che da due diverse
> > barche si lanciano sassi, allontanadosi l' uno dall' altro (che razza
> > di sassi devono tirarsi per avvicinarsi?).
> Eh gia'... E' un ben noto problema...
> Per cominciare, interpretare l'interazione *elettrostatica* come uno
> scambio di fotoni ha senso solo a un livello molto sofisticato
> (elettrodinamica quantistica, particelle virtuali, differenza tra fotoni
> "trasversali", "longitudinali", "scalari"...).

Potresti dire in due parole cosa si intende con questi termini?

> Quindi portarlo come un modo "divulgativo per spiegare qualcosa e' solo
> un violento travisamento. Io non lo farei mai, e disapprovo i tanti
> libri divulgativi che lo fanno.

Vorrei un chiarimento in proposito se possibile, come si riottiene il
risultato classico che "spiega" l'interazione elettrica tra due corpi
macroscopici posti uno dall'altro a distanza finita?In questo caso si
potrebbe parlare ancora di interazione mediata da fotoni virtuali?

.....

>
> > A questo punto lui osserva
> > che quindi due protoni si scambiano fotoni che "respingono" mentre un
> > protone ed un elettrone si scambiano fotoni che "attraggono".
> E cia' pure raggione! :-))
>
> > Io non
> > so che cosa rispondere e giro a voi la domanda: ma i fotoni, ammesso
> > che siano loro gli agenti della forza elettromagnetica, non sono di un
> > solo tipo?
> Sicuramente.
>
> > E se le cose stanno cosi', come fanno a comportarsi in
> > maniera diversa a seconda del tipo di cariche fra le quali mediano la
> > forza?
> Una parziale risposta e' questa. Tra la trattazione dell'interazione
> e.m. in termini difotoni (virtuali, nel nostro caso) e la descrizione
> classica in termini di forza, c'e' un lungo ponte da costruire.
> Provo a dire in due battute, ma non credo che saro' comprensibile.
> 1) Il segno della carica compare nel "vertice d'interazione" e quindi
> influisce sul segno della "ampiezza di scattering", che e' diverso ad
> es. per elettrone-elettrone ed elettrone-protone.

Se ho capito bene avviene come quando nella formula di Coulomb si utilizzano
le cariche classiche con il loro segno.Ma se � cos� non vedo una particolare
differenza.

> 2) Se si cerca di ricondurre lo scattering a un potenziale statico
> d'interazione, si trova che l'ampiezza di scattering e' proporzionale al
> potenziale: quindi ampiezza di segno opposto significa potenziale
> opposto.
> 3) Dal potenziale, inteso in senso classico, si calcola facilmente la
> forza, e anche questa viene quindi con versi opposti nei due casi.

Come con il potenziale di Coulomb?

Ma la fisica sottostante � diversa rispetto a quella classica?
Voglio dire la fisica ha rinunciato definitivamente a cercare un modello,
magari approssimato, dei fenomeni che descrive accontentandosi di introdurre
concetti sempre pi� astratti trattabili solo matematicamente?
Ma se � cos� come faremo a dare risposte comprensibili ai nostri figli?
Ciao.

Riccardo Castellani



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> Elio Fabri
> Dip. di Fisica "E. Fermi"
> Universita' di Pisa
> -------------------

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Inviato via http://usenet.libero.it
Received on Thu Nov 21 2002 - 09:55:33 CET

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