Re: Lavoro e molle

From: loop <loop_at_tiscali.it>
Date: 14 Nov 2002 21:48:39 GMT

In article <3DD3E08D.D6F884B1_at_hotmail.com>, Franco wrote:

> in effetti cosi` non ha molto senso. Bisognerebbe sapere a che livello
> stai studiando queste cose, suppongo in liceo, e quindi niente derivate.

Esatto..

> Comunque l'uguaglianza che hai scritto (k*x^2 = m*v^2) vuol dire che se
> comprimi di x una molla con costante elastica k, e fai spingere a quella
> molla un corpo di massa m, questo viene spinto via alla velocita` v che
> ricavi dalla formula.
>
> Oppure, se sai la velocita` di arrivo di una massa e guardi di quanto
> viene compressa la molla contro cui fai arrestare il corpo, dalla
> compressione puoi determinare la massa.

Sono gia' soddisfatto che qualche risultato sensato ne sia venuto fuori..

> Quello che invece non va bene e` che hai ipotizzato qualcosa del tipo
> v=x/t e lo hai sostituito nelle formule. La formula v=x/t vale per le
> velocita` medie oppure quando sono costanti.

In effetti ripensandoci, il v di mv^2 sarebbe la vel. finale impressa al
corpo alla fine della 'spinta', mentre il v0 che io non ho voluto
considerare sarebbe stata quella iniziale, quindi il v di cui sopra non
si applica agli x e ai t che volevo io. La cosa poi non e' ricostruibile
facilmente perche' l'accelerazione (come la forza) varia, quindi le due
grandezze non sono facilmente paragonabili. All correct?

> L'unico risultato valido di quello che hai ricavato e` che la costante
> elastica ha le dimensioni di una massa divisa per un tempo al quadrato.

Ma se la semplificazione e' scorretta, come puo' applicarsi in questo caso?

Grazie mille.
Marino
-- 
"It's only after you've lost everything that you are free to do anything"
Received on Thu Nov 14 2002 - 22:48:39 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Sun Nov 24 2024 - 05:10:37 CET