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From: Lo Svizzero <cantone_at_svizzero.com>
Date: Sat, 09 Nov 2002 15:29:58 GMT

Prima di tutto parto da una mia solida convinzione: IMO le scoperte
scientifiche,sopratutto nel campo della fisica non sono dovute al caso, ma
alla intuizione di persone preparate culturalmente (sempre per il livello di
conoscenza del tempo nel quale sono vissute, naturalmente). Quindi non credo
molto alle intuizioni fantascientifiche di vari personaggi che affermano di
avere trovato la verit�, senza avere alle spalle uno studio appropriato e
approfondito della materia in questione e solide basi matematiche per
dimostrare i loro teoremi.
Questo per introdurre la mia semplice domanda.
Poniamo il caso che un tale scienziato che chiameremo prof. X teorizzi con
il supporto di una valida equazione matematica una particolare teoria su
alcuni caratteri della materia non ancora ipotizzati da altri suoi colleghi.
Per provare che la sua enunciazione � valida, egli deve per forza
dimostrarla con un esperimento oppure la matematica gli consente facilmente
di dimostrare le sue ragioni?
E se deve per forza sperimentarla, cosa deve fare?
A chi si deve rivolgere?
A chi deve chiedere i fondi?
A chi si deve rivolgere per costruire materialmente la macchina o lo
strumento che gli permette di dimostrare le sue teorie?
Oppure la cosa funziona in maniera diversa, nel senso che prima si scoprono
anomalie negli esperimenti o nelle osservazioni astronomiche e poi si
enunciano le teorie?
Ringrazio chi mi sapr� rispondere e scusate per la lungaggine della
domanda, ma non ho idea di come funzionino queste cose.

--
Riccardo detto Lo Svizzero
ICQ 159719224
"There is no world without Verona walls,
but purgatory, torture, hell itself.
Hence banished is banish'd from the world,
And world's exile is death..."
Romeo and Juliet
W. Shakespeare
Received on Sat Nov 09 2002 - 16:29:58 CET

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