On Fri, 01 Nov 2002 13:29:36 GMT, Davide wrote:
>>>E' un modo di vedere le cose, forse il problema � che � un modo
>>>ingegneristico e non fisico ma non per questo meno corretto (tant'� vero
>>>che i risvolti fisici poi son gli stessi).
>>Oltre che ingegneristico, siamo in piena meccanica analitica..
>>La differenza: F-ma, tra le forze attive e quelle d'inerzia,
>>rappresenta le cosiddette "forze perdute".
>scusa, non ho mai sentito parlare di queste "forze perdute", saresti cosi
>gentile da spiegarmele in poche righe? Giusto per capire i concetti
>fondamentali.
Uhm.. difficile che tu non ne abbia mai sentito, te ne sarai
dimenticato cioe` non ti verranno in mente in questo momento:-)
Prima cardinale:
(1) ma = F + R
si puo` riscrivere cosi`:
(2) F - ma + R = 0
e questa si legge: "in ogni istante durante il moto si fanno
equilibrio le forze attive (F), le forze d'inerzia (-ma), le
reazioni vincolari (R)"
Poiche' risulta:
(3) F = ma + (F - ma) :))
cioe` che la forza ma sarebbe capace da sola di imprimere alla
particella[*] supposta libera il moto che effettivamente ha in
virtu` dell'azione combinata della sollecitazione attiva e dei
vincoli.
Di qui si capisce il perche' della qualifica di "forza perduta"
data alla forza che figura entro la parentesi nella (3).
Brevemente: il principio di d'Alambert che come ho visto ti
hanno gia` piu` o meno propinato: "Durante il moto le forze
perdute equilibriano le corrispondenti reazioni".
Esso serve anche per arrivare alla potentissima "equazione
simbolica".. :-)
-----------
[*] In realta` si considerano piu` generalmente sistemi di
punti, ma la notazione con gli indici diventa pesantissima
qui nelle news:-(
--
Ciao, | Attenzione! campo "Reply-To:" alterato ;^)
Remigio Zedda | E-mail: remigioz_at_tiscali.it
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Received on Tue Nov 05 2002 - 00:16:34 CET