mauro ha scritto:
> curiosita':
> so che per i programmi quo' essere complicato e difficile ricordare bene tutto,
> ma a grandi linee, di che trattavano i corsi di analisi superiore e fisica matematica?
> sono l'equivalente del nostro metodi matematici (analisi funzionale, analisi
> complessa...)?
>
> insomma, sarei curioso di sapere dove arrivava la preparazione matematica
> dei fisici di allora, e confrontarla con quella di adesso.
> infatti mi sembra che ora ci siano corsi inevitabilmente piu' avanzati e specializzati
> (particelle, astroparticelle, rivelatori, microelettronica, qft, stringhe...) ma le basi
> matematiche che vengono fornite ai nuovi arrivati mi lasciano dubitare..
Tieni presente che io ho conoscenza su *una* universita', anche se
importante.
Considera pure che 50 anni fa, col numero di studenti molto minore,
l'obbligo a tenere corsi "istituzionali" era proporzionalmente ridotto,
e praticamente ristretto al solo primo biennio. Per cui lo stesso
docente cambiava liberamente contenuto del corso da un anno all'altro.
Molto all'ingrosso, Analisi Superiore non era troppo diverso
dall'attuale Metodi.
Fisica Matematica era invece un po' particolare: poteva trattare di
ottica, di termodinamica, di dinamica dei fluidi; ma sempre dal punto di
vista caratteristico della scuola di fisica matematica italiana. Per es.
ricordo di aver sentito parlare nel mio corso di onde d'urto (tra le
altre cose...)
> se a fisica teorica (IV anno) si arrivava all'eq di schrodinger, di che
> trattava fisica superiore?
A Roma ai miei tempi era prevalentemente ottica. Ma anche quello pteva
cambiare.
A Pisa dal 55-56 per nove anni l'ho tenuto io: facevo prevalentemente
elettromagnetismo (classico) avanzato, relativita', meccanica analitica.
> e come mai tutta questa chimica?
Non saprei. Doveva essere un'eredita' di altri tempi. Ma a me non
dispiace di averla studiata (anche in laboratorio), anche se i docenti
che ho avuto erano tutt'altro che delle cime...
> scusa x le troppe domande, ma e' stato sollevato un argomento di grande interesse
> le cui informazioni sono difficilmente reperibili sul web.
Non c'e' di che... In effetti conoscere l'evoluzione degli insegnamenti
e' importante. Nota che nei molti anni trascorsi l'insegnamento si e'
assai modificato, ma secondo me in modo spontaneo, senza nessuna seria
riflessione sulle scelte che si andava a prendere sotto la spinta di
esigenze non tutte ugualmente valide.
A me pare che oggi non solo si stia eccedendo con le specializzazioni,
ma si sia perduta la capacita' di dare ai fisici una base culturale
comune, che un tempo era il terreno solido basandosi sul quale erano in
grado di muoversi in qualunque direzione innovativa.
Oggi invece si tende a dare gli strumenti pratici per poter lavorare in
un dato campo, anche senza avere le conoscenze di cio' che sta dietro.
Il che puo' anche andar bene come esigenza spicciola, per la
produttivita' immediata, ma secondo me alla distanza si paga.
Peggio: non so quale sia la causa e quale l'effetto, ma anche la ricerca
ha preso questo carattere: modelli, frammenti di conoscenza, ma poche
idee generali.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Sat Nov 02 2002 - 20:34:04 CET
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