Il 11 Ott 2002, 20:11, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
> Patrizio ha scritto:
(.....)
> > ricordavo che l'energia di un condensatore carico fosse CVo^2/2
> > *indipendentementemente* da come esso viene caricato (fino a Vo): forse
non
> > e' vero. Chiedo lumi.
> No, questo e' vero. Non e' qui il problema: v. dopo.
>
> > ...
> > Quindi, riassumendo, il secondo caso (C e R) non mi pone piu' alcun
problema;
In realta', nel senso che diro' poi, non me lo poneva neanche prima.
> > il primo caso (solo C) mi resta enigmatico perche' non riesco a d
assegnare
> > con certezza l'energia immagazzinata nel condensatore.
Ho provato a dimostrare che valga *in ogni caso* (1/2)CV^2, senza riuscirci
(sono partito dal presupposto che la forma della corr. di carica i(t)
possa essere una f(t) arbitraria).
> Il fatto e' che il caso "solo C" e' impossibile, anche in linea di
> principio.
Il mio tentativo era, infatti, di dimostrare proprio questo
(cfr. il mio primo post in questo thread).
> Primo: qualunque conduttore ha una resistenza, per quanto piccola; e hai
> visto che non importa quanto sia piccola.
> Secondo: un conduttore ha sempre anche induttanza, e anche qui non
> importa quanto sia piccola. Se c'e', hai un circuito oscillante, e la
> corrente continua a oscillare avanti e indietro senza mai annullarsi (se
> pretendi R=0) oppure smorzando assai lentamente le oscillazioni se R>0.
Qui la prego (sinceramente) di farmi credito se dico che questo lo sapevo.
> Terzo: un circuito oscillante irraggia sempre, anche se pochissimo, per
> cui una dissipazione c'e' comunque, anche se trascuri la resistenza.
Questo pure lo sapevo, ma, all'inizio mi era onestamente sfuggito di
metterlo in conto.
>
> Quello in cui ti sei imbattuto e' un caso tipico di che cosa significa
> in fisica fare una schematizzazione. E' vero che spesso si puo'
> trascurare una resistenza (come anche un attrito, ecc.); ma non sempre.
> Non puoi farlo quando non c'e' continuita' (in senso matematico) fra il
> caso reale e quello limite. Nel nostro caso, fra R>0, per quanto
> piccola, e R=0.
> -------------------
> Elio Fabri
> Dip. di Fisica "E. Fermi"
> Universita' di Pisa
> -------------------
Questo lo trovo ora molto edificante, specialmente perche' nel tempo
intercorso tra il primo post e ora, avendo tentato ripetutamente e
invano di trovare quella *continuita'*, mi sono convinto che l'assenza
di tale requisito e' decisiva (nel senso da lei espresso sopra).
Cmq, se uno fa una tale *schematizzazione fisica* che ritiene possa essere
errata e ne deducesse correttamente (cio' e' d'obbligo, ovviamente)
risultati assurdi, pu� concludere che tale schematizzazione e'
fisicamente priva di senso? A me parrebbe di si'.
Era questo il mio intento iniziale.
Ora potrei dire che sarebbe stato pi� semplice considerare un condensatore
carico che, alla chiusura del circuito, si scarichi su un altro cond.
uguale (solo per semplicita') scarico. In questo sistema si potrebbe
'legittimamente' eliminare R facendo si' che il tutto sia fatto da mat.
superconduttore. Se, (per assurdo) si trascura L (e di conseguenza le
oscillazioni della i), per far conservare la carica si otterrebbe:
E(iniz.) = (1/2)CV^2 diversa da E(fin.) = (1/4)CV^2.
Quindi concludo che non ha senso fisico ammettere L = 0.
Grazie per la cortese attenzione
Patrizio
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Received on Sat Oct 12 2002 - 03:23:51 CEST