Re: Quantum Computing in Italia

From: C.L. <caltaluc_at_hotmail.com>
Date: Tue, 24 Sep 2002 19:05:18 +0200

Un docente di fisica dell'Universit� "Insubria" di Como, il Prof. Giulio
Casati, sta attualmente svolgendo ricerche in quel settore; riporto qui di
seguito un articolo pubblicato sul quotidiano "La Provincia" in data
21/09.

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L'esercito americano e la Nsa, l'Agenzia statunitense per la sicurezza
nazionale, hanno messo sotto contratto un professore dell'Universit�
dell'Insubria. Si tratta di Giulio Casati, docente di Fisica, nonch�
coordinatore scientifico del Centro �Volta�, che, da quando non � pi�
prorettore dell'ateneo da lui fondato, si � buttato a capofitto nella
ricerca, raccogliendo grosse soddisfazioni. L'interesse degli Usa nei suoi
confronti � legato proprio a uno dei fronti cui si sta applicando da un
paio d'anni: la progettazione del primo computer quantistico, una macchina
infinitamente pi� piccola, ma notevolmente superiore, per rapidit� di
calcolo e capacit� di memoria, rispetto a quelle attuali. Casati, e con
lui il Centro �Volta� che risulta intestatario del contratto stipulato
dagli americani, � coinvolto in un programma quinquennale, finanziato dal
Congresso, che mira proprio alla realizzazione materiale del
rivoluzionario calcolatore. Per non rischiare di essere anticipati da
qualche altra nazione, gli Usa hanno inserito nel progetto una novantina
di gruppi di ricerca che si stanno occupando del computer quantistico a
livello mondiale, quasi tutti americani, tranne uno australiano e un paio
europei. Casati � l'unico italiano "precettato" ed � a capo di un pool che
comprende anche dei professori delle universit� di Leida (Olanda) e
Lubiana (Slovenia). �Noi ci occupiamo degli aspetti teorici - afferma il
docente comasco -, che non sono secondari, poich� bisogna capire in quali
condizioni il computer quantistico possa funzionare. Ogni anno poi ci si
riunisce per una settimana, l'ultima di agosto, con gli altri gruppi per
verificare i progressi compiuti�. Difficile capire, per i non addetti ai
lavori, le caratteristiche tecniche che segnano l'abisso tra i calcolatori
tradizionali e quelli quantistici: �Il computer classico - spiega Casati -
esegue calcoli utilizzando sistemi che hanno due stati possibili, 0 e 1.
Su questa strada, negli ultimi cinquant'anni si sono costruite macchine
sempre pi� piccole e veloci, ma, secondo le aziende produttrici,
proseguendo di questo passo tra dieci anni si arriver� all'impossibilit�
di migliorare ulteriormente il prodotto. A meno di non cambiare
l'impostazione, cio� di fare un salto di qualit� approdando al computer
quantistico�. �Quest'ultimo - prosegue il fisico -, invece dei bit, ovvero
dei transistor che possono essere accesi o spenti, usa i qubit, oggetti
microscopici come un atomo, un fotone o lo spin di un nucleo. Qualcosa,
insomma, che ugualmente sta su due stati, ma � in grado di assumere
un'infinit� di posizioni intermedie in accordo con la teoria dei quanti�.
Tradotto in "soldoni" significa che se mille bit sono in grado di
immagazzinare mille numeri, altrettanti qubit immagazzinano 2 elevato alla
1000 numeri: �Una cifra enorme - sottolinea Casati - maggiore di tutte le
particelle esistenti nell'universo�. All'esercito statunitense interessa
soprattutto la possibilit� di mettere in crisi l'attuale sistema con cui
vengono criptati i messaggi, in uso dal '78. �Per decifrarli - spiega
ancora Casati - bisogna conoscere i due numeri primi, scelti dal
destinatario, che moltiplicati danno un terzo numero grandissimo.
Quest'ultimo, l'unico noto al mittente, pu� anche essere pubblicato sul
New York Times, perch� ha una quantit� tale di cifre, mettiamo 200, che
nessun computer � in grado di risalire ai due numeri primi da cui �
composto, se non in anni. Il calcolatore quantistico, invece, potrebbe
eseguire questa operazione molto rapidamente�. Per ora il condizionale �
d'obbligo, vista l'entit� degli ostacoli da superare per arrivare alla
costruzione del supercomputer: �Il principale - dice il professore - � che
quando entra in contatto con l'ambiente circostante perde le sue propriet�
quantistiche in una frazione di secondo e quindi anche la sua enorme
potenza�.

Giulio Casati Docente di Fisica e coordinatore scientifico del Centro
�Volta�

L'esercito americano e la Nsa, l'Agenzia statunitense per la sicurezza
nazionale, hanno messo sotto contratto un professore dell'Universit�
dell'Insubria. Si tratta di Giulio Casati, docente di Fisica, nonch�
coordinatore scientifico del Centro �Volta�, che, da quando non � pi�
prorettore dell'ateneo da lui fondato, si � buttato a capofitto nella
ricerca, raccogliendo grosse soddisfazioni. L'interesse degli Usa nei suoi
confronti � legato proprio a uno dei fronti cui si sta applicando da un
paio d'anni: la progettazione del primo computer quantistico, una macchina
infinitamente pi� piccola, ma notevolmente superiore, per rapidit� di
calcolo e capacit� di memoria, rispetto a quelle attuali. Casati, e con
lui il Centro �Volta� che risulta intestatario del contratto stipulato
dagli americani, � coinvolto in un programma quinquennale, finanziato dal
Congresso, che mira proprio alla realizzazione materiale del
rivoluzionario calcolatore. Per non rischiare di essere anticipati da
qualche altra nazione, gli Usa hanno inserito nel progetto una novantina
di gruppi di ricerca che si stanno occupando del computer quantistico a
livello mondiale, quasi tutti americani, tranne uno australiano e un paio
europei. Casati � l'unico italiano "precettato" ed � a capo di un pool che
comprende anche dei professori delle universit� di Leida (Olanda) e
Lubiana (Slovenia). �Noi ci occupiamo degli aspetti teorici - afferma il
docente comasco -, che non sono secondari, poich� bisogna capire in quali
condizioni il computer quantistico possa funzionare. Ogni anno poi ci si
riunisce per una settimana, l'ultima di agosto, con gli altri gruppi per
verificare i progressi compiuti�. Difficile capire, per i non addetti ai
lavori, le caratteristiche tecniche che segnano l'abisso tra i calcolatori
tradizionali e quelli quantistici: �Il computer classico - spiega Casati -
esegue calcoli utilizzando sistemi che hanno due stati possibili, 0 e 1.
Su questa strada, negli ultimi cinquant'anni si sono costruite macchine
sempre pi� piccole e veloci, ma, secondo le aziende produttrici,
proseguendo di questo passo tra dieci anni si arriver� all'impossibilit�
di migliorare ulteriormente il prodotto. A meno di non cambiare
l'impostazione, cio� di fare un salto di qualit� approdando al computer
quantistico�. �Quest'ultimo - prosegue il fisico -, invece dei bit, ovvero
dei transistor che possono essere accesi o spenti, usa i qubit, oggetti
microscopici come un atomo, un fotone o lo spin di un nucleo. Qualcosa,
insomma, che ugualmente sta su due stati, ma � in grado di assumere
un'infinit� di posizioni intermedie in accordo con la teoria dei quanti�.
Tradotto in "soldoni" significa che se mille bit sono in grado di
immagazzinare mille numeri, altrettanti qubit immagazzinano 2 elevato alla
1000 numeri: �Una cifra enorme - sottolinea Casati - maggiore di tutte le
particelle esistenti nell'universo�. All'esercito statunitense interessa
soprattutto la possibilit� di mettere in crisi l'attuale sistema con cui
vengono criptati i messaggi, in uso dal '78. �Per decifrarli - spiega
ancora Casati - bisogna conoscere i due numeri primi, scelti dal
destinatario, che moltiplicati danno un terzo numero grandissimo.
Quest'ultimo, l'unico noto al mittente, pu� anche essere pubblicato sul
New York Times, perch� ha una quantit� tale di cifre, mettiamo 200, che
nessun computer � in grado di risalire ai due numeri primi da cui �
composto, se non in anni. Il calcolatore quantistico, invece, potrebbe
eseguire questa operazione molto rapidamente�. Per ora il condizionale �
d'obbligo, vista l'entit� degli ostacoli da superare per arrivare alla
costruzione del supercomputer: �Il principale - dice il professore - � che
quando entra in contatto con l'ambiente circostante perde le sue propriet�
quantistiche in una frazione di secondo e quindi anche la sua enorme
potenza�. Pietro Berra

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Spero di essere stato d'aiuto.
Saluti

C.L.




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Received on Tue Sep 24 2002 - 19:05:18 CEST

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