angolo di rotazione della luce polarizzata

From: Soviet_Mario <Soviet.Mario_at_CCCP.MIR>
Date: Sat, 04 Dec 2010 00:17:44 +0100

Ho bisogno di chiarimenti riguardo a un argomento che
nessuno vuole mai spiegare o che lo spiega piuttosto male.
Diciamo che chi lo sa di norma ha altri programmi/priorit�,
e lo vede (peraltro giustamente) come molto marginale nel
SUO programma. Altri che lo devono fare in qualche modo non
ne sanno niente. Per me � opzionale, ma se riuscissi a
capirne qualcosa, potrei avere il tempo di farlo : ergo
chiedo a voi.

Faccio alcune premesse da cui riterrei di poter partire : se
sono palesemente errate o se si possono dire meglio
correggetemi. Cmq devo operare in un contesto di forte
semplificazione e riduzione, ergo se i concetti sono solo
grossolani e non proprio errati, potrebbero essere adatti,
diciamo.

La luce linearmente polarizzata pu� immaginarsi come
scomponibile (come ogni grandezza vettoriale peraltro) in
due componenti di luci circolarmente polarizzate, una
destrorsa e una sinistrorsa, di pari ampiezza e con fasi
sincrone.
Siccome le componenti orizzontali di queste (considerando ad
es. il solo vettore campo elettrico) sono uguali e contrarie
in ogni istante, mentre quelle verticali sono uguali e
concordi in ogni istante, la loro risultante � un vettore
che oscilla nel piano "speculare" delle due. Volendo
generalizzare (questo mi � stato suggerito ma non ho potuto
approfondire), anche elluci ellitticamente polarizzate
potrebbero andare, cmq chiarire ci� non � urgente.

Considerazione a latere : cos'� esattamente una luce
circolarmente polarizzata ? E' forse una luce in cui il
piano di oscillazione del (dei) campo elettrico (magnetico)
ruota durante la propagazione ? E se � ci�, come accade ? Se
no, che diamine � ?

Poi, e questo � l'unico punto su cui, forse ingenuamente,
non intravedo difficolt� concettuali, si considera che
ognuna delle due luci circolarmente polarizzate, destrorsa e
una sinistrorsa, attraversando un mezzo chirale, hanno un
diverso indice di rifrazione. E' chiaro che la probabilit�
di interagire con le varie regioni "piene" (di densit�
elettronica) che ciascuna incontra non saranno uguali.
Si pu� quindi proseguire dicendo che una delle due
componenti rallenta pi� dell'altra componente.

Ma, e qui ho il primo dubbio grosso : rallenta in quanto
cambia frequenza o lunghezza d'onda ? Io direi la seconda,
ma boh, intuisco poi giusto ?

Infine, er pejo : se c'� questo rallentamento, perch� la
luce LINEARMENTE polarizzata che deriva dalla composizione
vettoriale delle due viene ruotata di un angolo costante
(fissato lo spazio percorso), e non, invece, ruota a
velocit� costante ?
Io non riesco minimamente a intuire perch� debba solo
piegarsi il piano di polarizzazione, mentre avrei
l'impressione che questo dovesse ruotare anche esso, subire
una specie di precessione diciamo.
Ho provato a fare dei disegnini con le lancette di due
orologi, di cui uno che va pi� lento, e la risultante mi
sembra ruoti, non che mantenga uno sfasamento costante.
Vi prego : fare il tentativo di ficcarmi in zucca questa
cosa. Non lo dico manco tanto per me stesso (in effetti mi
interessa in modo modesto), ma perch� se ne capissi quel
tanto che basta, sicuramente potrei fare un'opera pia per
quei ragazzi che sento sciorinare a memoria frasi
strampalate su questa benedetta luce polarizzata (che gli
spiegano biologi, geologi e quant'altro)
ciao
Soviet
Received on Sat Dec 04 2010 - 00:17:44 CET

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