Il 30 Ago 2002, 20:50, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
> Stefano ha scritto:
> > avrei un paio di domande alle quali spero vogliate rispondere:
> > vorrei sapere in che modo il principio di indeterminazione di Heisenberg
> > riesca a spiegare la stabilita' dell' atomo, ovvero il fatto che
l'elettrone
> > non ricada sul nucleo.
> Questa la lasciamo per dopo...
>
> > Ho letto che tra le conseguenze del principio di ind. c'e' il fatto che
ogni
> > particella deve trovarsi incessantemente in moto, altrimenti, se fosse
> > ferma, ne conosceremmo perfettamente la posizione violando il principio.
Ma
> > io credo che il fatto che noi non possiamo stabilire la posizione
precisa di
> > una particella non influisce sul fatto che essa possa essere ferma
oppure
> > no! Cosa c'e' di sbagliato nel mio ragionamento!?
> Non so se ho capito bene. Puo' darsi che tu abbia un'idea giusta:
> secondo la m.q. occorre stare molto attenti quando si parla di un
> oggetto "fermo".
> Alla nostra intuizione, e anche secondo la mecc. classica, dire che un
> oggetto e' fermo significa dire due cose:
> a) che ha velocita' nulla
> b) che occupa un posto preciso, sempre quello.
> Ora in m.q. le due affermazioni vanno separate: una delle due puo'
> essere vera senza che sia vera anche l'altra.
Mi scuso per l'intromissione, ma non voglio farmi sfuggire l'occasione
di chiedere qualcosa su un argomente tanto affascinante ad una
persona competente e ricca di senso critico.
Quando noi parliamo del principio di indeterminazione
lo riferiamo ad una precisa misura. Sulla singola misura
una variet� di evidenze sperimentali prima,
ed i formalismi quantistici poi
conducono appunto al principio di indeterminazione.
Che pu� essere posto ad un livello fondamentale o
meno a seconda dello schema assiomatico scelto
in funzione induttiva rispetto agli esperimenti chiave scelti.
Ora Scrhoedinger stesso sugger� un esperimento
ideale: si misuri la posizione di un oggetto e lo si trovi
in una certa posizione. Si ripeta la misura tempo dopo
e si trovi la particella ancora nella medesima posizione.
Come dobbiamo interpretare questa situazione?
Secondo un'interpretazione classica fra i due istanti la velocit�
� zero a meno degli errori nella misura spaziale e nella misura
temporale.
In uno schema quantistico semplicemente si richiede la sospensione
del giudizio, in quanto nulla pu� permetterci di misurare la velocit�
nell'intermedio
e di ritrovare con certezza la posizione finale uguale a quella iniziale.
Inoltre in uno schema di particella libera, fatta la misura di posizione,
la successiva misura di posizione non pu� essere vincolata ad essere
la medesima di quella iniziale. Inoltre il grado di precisione scelto
nel compiere la prima misura determina il grado di incertezza della
misura successiva. Sbaglio?
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Received on Fri Aug 30 2002 - 23:00:32 CEST