Re: Dualit?onda-corpuscolo

From: gianni morando <gianni2_at_virgilio.it>
Date: 2 Sep 2002 00:36:28 -0700

"Paolo Russo" <paolrus_at_libero.it> wrote in message news:<3260.1T1899T13205796paolrus_at_libero.it>...
> [gianni morando:]
>
> >La teoria della relativit� dimensionale, partendo da un principio
> >geometrico-matematico "strettamente legato alla materia e quindi alla
> >realt� fisica", fra i pi� semplici ed universali che si possano
> >concepire permette solo di comprendere il "perch�" della molteplicit�
> >degli oggetti, classificabili per dimensioni e non contraddice nessuna
> >legge fisica conosciuta.
>
> Sembra che stiamo parlando due lingue diverse.
> Continuo a non capire quale problema stai cercando
> di risolvere. La mancanza di invarianza di scala e`
> un fenomeno osservabile, non un problema. Un problema
> sorge quando un modello non si applica ai fenomeni;
> allora bisogna correggerlo.
> Mi spieghi quale incoerenza tra modelli e fenomeni
> staresti cercando di correggere, visto che ne' i fenomeni
> ne' (ovviamente) gli attuali modelli possiedono
> invarianza di scala, e quindi da questo punto di vista
> sono perfettamente coerenti?
> Ho la sensazione che tu stia cercando di risolvere un
> "problema" che solo tu consideri tale.
>
> >La variante dimensionale J=V/L (ne abbiamo gi� parlato) permette di
> >giustificare la natura gerarchica dell'universo, nei 44 ordini di
> >grandezza conosciuti (scala logaritmica che va dai quark a tutto
> >l'universo noto).
>
> Mi pare che nelle discussioni passate l'inutilita` di quel
> parametro sia stata ampiamente discussa. Non fai
> altro che descrivere gli stessi fenomeni con altre
> parole senza realmente usare altri modelli. Non mi
> riesce di vedere alcun potere esplicativo o predittivo
> nell'idea che hai esposto.
>
> Ciao
> Paolo Russo


La relativit� dimensionale non pretende di risolvere problemi
specifici, ma "giustifica" la variet� degli oggetti della natura.
Oggetti della natura sono: i quark, gli atomi, l'enorme numero di
molecole diverse, i batteri, la formica, l'uomo, i pianeti, le stelle,
le galassie; tutti oggetti noti, contenuti in un piccolissimo
intervallo dimensionale, rispetto all'intera scala dimensionale
dell'universo sconosciuto.

1) La variante dimensionale dimostra che qualunque oggetto deve essere
composto "necessariamente" da altri oggetti (inesistenza della
particella elementare).
2) La variante dimensionale dimostra che il tempo � legato alla
dimensione degli oggetti.
3) La variante dimensionale dimostra che molte leggi della fisica (o
tutte?) variano con le dimensioni degli oggetti.
4) La variante dimensionale dimostra che qualunque oggetto "non �
replicabile" in dimensioni diverse da quelle di appartenenza, perch� i
componenti sono sempre diversi.

I suddetti principi sono confermati nell'immensa scala dei 44 ordini
di grandezza in cui l'uomo ha conoscenza.
Alla variante dimensionale sono legati, per esempio, tutti i calcoli e
successivi sviluppi della scienza delle costruzioni, le
caratteristiche dimensionalmente diverse delle ali che vanno dagli
insetti allo sparviero, la legge delle aree di Keplero.

I suddetti principi permettono di prevedere, per esempio, la diversit�
della struttura dell'elettrone e delle sue leggi fisiche rispetto ad
una goccia d'acqua, ad una stella o ad una galassia. Questo ovviamente
vale per tutti gli altri (infiniti?) oggetti sconosciuti.

La massima velocit� di un oggetto, guarda caso, si raggiunge con il
pi� piccolo oggetto conosciuto: il fotone.
Questa teoria prevede che le velocit� di oggetti molto pi� piccoli del
fotone siano superiori a quella della luce e che la MQ abbia dei
limiti dimensionali e che quindi non sia pi� valida sotto una certa
"soglia dimensionale".

Tutto questo � tautologia?

Ciao Gianni
Received on Mon Sep 02 2002 - 09:36:28 CEST

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