Re: RR vs RG : questione di spazi piani o non piani + dubbio su segno

From: vittorio <vittorio_at_physics.it>
Date: Fri, 30 Aug 2002 09:17:15 +0200

Ciao Rez,
ho mandato anche ieri questa risposta, ma non mi e' mai arrivata la
risposta del robomoderatore. Si sara' persa nei meandri della rete.
Riprovo con un copia e incolla, modificando qualcosa, e sperando, a
questo punto, che non arrivi doppia.

rez wrote:

> Ma no, non e` cosi`.. le coordinate interne non c'entrano. Ti e`
> chiaro che i riferimenti inerziali sono, nel cronotopo, tutti tra
> loro indistinguibili?

beh, certo che mi e' chiaro, visto che lo uso per porre quella costante
uguale a uno, cosa che si fa anche nell'approccio in cui imponi che
siano preservati i fronti di luce di cui parlavamo.
Le coordinate di cui parlo sono quelle costruite con gli orologi e con i
regoli di questi sistemi di
riferimento. Siccome parliamo di misure e queste si fanno con questi
elementi allora
queste coordinate centrano e come!
Ma questo lo sai e dunque penso che ci stiamo fraintendendo, anche se mi
sfugge dove.


>
> L'intervallo spazio-temporale *e`* la metrica.
> Il principio di relativita` esteso *e`* che una propagazione per onde
> sferiche rimanga una propagazione per onde sferiche. Unitamente alla
> ipotesi sull'indipendenza della velocita` della luce le trasformazioni
> lineari omogenee - corrispondenti ai moti uniformi - sono allora solo
> quelle di Lorentz.

ok, anche questo e' vero.
La differenza fra il tuo approccio e il mio e' che tu postuli che ci
debba essere *una* metrica e te ne cerchi le isometrie (oppure parti
dalla preservazione dei fronti luminosi)
io piu' in generale dico che la nostra condizione di velocita'
inferiore a quella della luce per ogni sistema di riferimento
non implica questo, ma che ce ne sono tante, se proprio le si vuole
introdurre(dopo aver dimostrato che le trasf devono essere lineari, cosa
che non ho fatto). Poi deduco che questo implica la preservazione dei
fronti luminosi e poi
Poi si deduce usando l'equivalenza dei sistemi di riferimento inerziali
che ne esiste una sola. Ed ecco il punto da cui parti tu.
In un certo senso, io mi metto un passo indietro.
Fra l'altro se postuli la metrica e che le T. di L. ne siano le
isometrie non hai bisogno delle altre condizioni(quelle dopo la prima
riga di quello che hai scritto qui sopra), sono ridondanti.
Sono due approcci equivalenti.
Io la introdurrei dopo aver costruito le trasf. di Lorentz per mostrare
una costruzione equivalente, soprattutto se si vuole parlare di
relativita' ad un livello basilare.
Penso che in una costruzione iniziale la geometria non serva a niente,
ma questo non vuol dire che non sia nascosta da qualche parte.
 
> Io ero solo dietro a costruire un ambiente che sarebbe diventato
> quello relativistico:-)

difatti lo diventa.

>
> D'altra parte ho risposto alla domanda: "Perche' il segno meno?",
> be'.. invece di rispondere: "Quando sarai grande lo capirai", ho

e difatti ti ho gia' detto che sono d'accordo con la tua spiegazione.
E' solo l'introduzione della metrica, nel punto in cui lo fai, che non
mi piace:
1) perche' non e' necessaria da un punto di vista fisico
2) perche' secondo me bisogna dimostrare che e' una, e non lo fai.

Naturalemnte, a posteriori, e' corretto.

> Evitando tale assunto, si puo` fare ugualmente dell'ottima Fisica,
> ma in uno schema diverso, esempio i tachioni.

a me piacciono di piu' i tacchinoni, quelli che la mia mamma mi cucina
la domenica:-):-)
Ciao
vittorio

--
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Received on Fri Aug 30 2002 - 09:17:15 CEST

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