Re: RR vs RG : questione di spazi piani o non piani + dubbio su segno

From: vittorio <vittorio_at_physics.it>
Date: Tue, 27 Aug 2002 10:09:51 +0200

Ciao Rez,
penso che una mia risposta sia a dir poco doverosa e non solo per
questioni scientifiche.
Difatti mi capita a volte di svegliarmi un po' male e, preso da crisi
isterico-paranoiche,
di mettermi ad abbaiare ed ululare anziche' parlare, quando mi capita di
aver rapporti con le altre persone.
Cosi' e' stato alla mia scorsa risposta.
Scusami dunque, per favore, sia per i toni che ho usato che per la
superficialita' con cui ho letto quello che hai scritto.
Avevo difatto frainteso un bel po' di cose.
Per quanto riguarda la nascita del segno meno penso prorpio che tu abbia
ragione.
Riprendendo con la discussione scientifica, beh innanzitutto faccio un
copia e incolla della tua frase che mi hai chiesto di riportare:


........taglio........
>Una volta ricavata la matrice di trasformazione g_ik (che ora e` fuori
>quotato) si vede che si puo` -se si vuole- considerare uno spazio
>metrico a norma non strettamente positiva[*]
......taglio......

Beh, e' quel "si puo' vedere" che mi ha mandato in crisi, sia la tua
scrittura "apparentemente" covariante.
In realta', hai ragione su tutto, ma solo dopo un lungo discorso.
Difatti, la condizione di velocita' delle particelle materiali inferiore
a quella della luce in ogni sistema di riferimento
non implica al volo che si possa definire una metrica come hai fatto.
Difatti potrebbe essere che ci sia una metrica per ogni sistema di
riferimento e che ogni sistema di riferemento diagonalizzi la sua.
Non c'e' nessun motivo per cui debba essere la stessa, a priori.
Comunque in realta' si riesce a dimostrare che la condizione di
velocita' di cui dicevamo implica , ma solo con l'aggiunta del principio
per il quale non devono esserci sistemi galileiani privilegiati, che in
effetti la metrica sia una sola. Altrimenti, se rinunci a questo
principio, la tua condizione implica solo che le metriche siano
proporzionali con costante positiva.
Per queste ragioni, all'inizio del discorso io lascerei perdere
totalemte la geometria, cercherei le trasformazioni che lasciano
invariato l'intervallo spazio temporale, imponendo, come suggereisci tu,
che lascino invariati in fronti d'onda epicentrali(ma mi sembra prorpio
che anche qui serva da qualche parte il principio di cui ho detto sopra)
e solo alla fine identificherei la metrica.
Tutto qui.
In un certo senso, io cercavo delle condizioni necessarie, tu solo
sufficienti.
Ciao e correggimi se ti sembra che io sbagli
vittorio
Received on Tue Aug 27 2002 - 10:09:51 CEST

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