Il giorno lunedì 6 dicembre 2021 alle 02:55:03 UTC+1
Massimo 456b ha scritto:
> il paradosso di De Sitter e' risolvibile solo relativisticamente a
> meno di non vederci doppio.
> https://it.m.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_De_Sitter
Si capisce anche a occhio che se la luce si componesse con la
velocità dell'emittente il tempo di volo da 1 a 2 sarebbe più o meno
compensato dalla variazione di velocità della luce, ma che c'è di strano?
se la luce è un'onda si comporterà come il suono.
Se poi è un'onda che non usa un "mezzo" (o se questo fosse fermo
per tutti) questa velocità non cambierebbe, ma questo mica dimostra
che c è la massima possibile, potrebbe essere la massima che si conosce
Ma cosa c'entra la RR?
Vero che nel 1905 Einstein parla solo della velocità dell'emittente
(e dell'induzione) ma più tardi con Infeld aggiunge l'osservatore
mentre secondo INFN
http://scienzapertutti.lnf.infn.it/newslettersxt/immagini/relativita_einstein_italiano.pdf
Einstein scrisse che: “La teoria della relatività speciale si discosta quindi
dalla meccanica classica non per il postulato di relatività, ma soltanto
per il postulato della costanza della velocità della luce nel vuoto, dal quale,
in congiunzione con il principio della relatività speciale, discendono in
modo noto la relatività della simultaneità, come pure la trasformazione di
Lorentz e le leggi con questa associate sul comportamento in moto dei
corpi rigidi e degli orologi.”
A mio parere le osservazioni di De Sitter dimostrarono che la luce, rispetto
all'emittente, si comporta come il suono e nient'altro a meno che il moto
dell'osservatore, in certe situazioni, si dovesse notare, ma questo non l'ho mai
sentito dire (magari sono poco informato)
Received on Mon Dec 06 2021 - 04:19:28 CET