Re: Il paradosso dei gemelli

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sat, 13 Jul 2002 01:54:21 +0200

"rez" <rez_at_tiscali.it> wrote in message
news:agl9u6$ge2$1_at_lacerta.tiscalinet.it...
> On Wed, 10 Jul 2002 17:52:11 +0200, Bruno Cocciaro wrote:
>
> >A parte che parlare di accelerazione non porta automaticamente alla RG,
> >cioe' in RR si puo' benissimo parlare di accelerazione, ma quello che
> >vorrei qui sottolineare e' che
>
> Visto che sei -come hai detto piu` giu`- ancora al liceo, IMHO
> dovresti evitare di pontificare in questo modo..
> Per comprendere a fondo queste cose penso sia indispensabile qualche
> nozione di meccanica e di matematica che ancora non puoi avere.

Beh ... al liceo ci sono si', ma purtroppo normalmente mi siedo sulla
cattedra :-), e comunque, a parte le pontificazioni che sono certo
antipatiche, e delle quali mi scuso (ma le uso solo quando mi rivolgo a chi
mi pare pontifichi indebitamente, anche se e' chiaro che si vedono meglio le
travi negli occhi altrui che nei propri), il posto migliore dove vedere
quale e' l'ambito della RG e' il sito di Elio di cui pero' ora non ho il
link a portata di mano avendo appena resettato. E comunque, se ne e' gia'
discusso tempo fa, e venni corretto proprio su questo punto, cioe' sul fatto
che il semplice "parlare" di accelerazione *non* comporta l'abbandono della
RR.

> Questo moto, che ho come esempio descritto qui e che ti e` piaciuto
> tanto, NOn e` un moto "dinamico", ma "cinematico".

e perche' io ho parlato di dinamica ???? credo che non si contino le volte
che ho ripetuto qui che il paradosso dei gemelli riguarda la matematica, non
la fisica (o almeno la fisica la riguarda solo per il fatto che spesso
alcuni problemi squisitamente matematici sono la formalizzazione di problemi
fisici) e poi, l'esempio descritto da te mi e' piaciuto si' ... se risali in
altro il thread in cima trovi proprio un mio messaggio di 3 anni fa che
altro non e' che la generalizzazione dell'esempio da te riposrtato, e
comunque certo, prima di me, molti altri hanno affrontato la questione in
quel modo (es. W. Sciama "l'eta' dell'universo" Einaudi 1965, pagg. 121-128)

> Mi e` servito unicamente per porgere un calcolo elementare del tempo
> relativo e assoluto.
> Dove la vedrai l'accelerazione lo sai solo tu! Se pensi all'istante
> di inversione di rotta, toglitelo dalla testa: NOn c'e` nessunissima
> accelerazione, torna indietro e basta:-)

Rez ... tempo assoluto e relativo .... certo non riprenderemo a disquisire
sulla differenza fra l'uno e l'altro (che dovresti spiegare tu visto che usi
tali temini) , a me pare piu' o meno come tempo cronologico e tempo
fisiologico di cui parlavi tempo fa. Io so come si misura solamente il tempo
proprio, e solo di quello si parla nel paradosso dei gemelli: tempo proprio
di un gemello e tempo proprio dell'altro gemello. Poi se uno dei due gemelli
pretendesse di essere "assoluto", si porrebbe il problema di cui ti parlavo
tempo fa: potrebbe arrivare la mamma a dire ad entrambi che la "assoluta" e'
lei che ha partorito i figli e subito dopo li ha lanciati in orbita ... ma
poi potrebbe arrivare una nonna "assoluta" , poi una bisnonna ecc .....

La accelerazione c'e' eccome!!! C'e' una variazione di velocita' (finita)
che avviene in un intervallo di tempo nullo (o infinitesimo), per cui si ha
una accelerazione "istantanea" che dura cioe' per un intervallo di tempo
nullo (o infinitesimo) avente una intensita' infinita (o maggiore di un
qualsiasi valore finito).

> ciao Remigio | || ==> E-mail: remigioz_at_tiscali.it
Ciao
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sat Jul 13 2002 - 01:54:21 CEST

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