Il Mon, 22 Nov 2010 04:25:15 -0800, LuigiFortunati ha scritto:
> E' proprio la misurazione che io contesto.
>
> C'e' misurazione e misurazione.
>
> Se prendo una fettuccia metrica e metto un capo all'inizio del treno
> e l'altro capo alla coda, quella che ottengo e' la misura "diretta"
> (unica) della lunghezza del treno.
>
> Quella che prendo dall'aereo, con l'orologio in mano, non e' una
> misura della lunghezza, ma una misura dell'apparenza della lunghezza.
>
> La lunghezza del treno e' quella che e', e NON dipende dal
> riferimento.
>
> Invece, l'apparenza della lunghezza del treno dipende dal
> riferimento.
>
> Guardando il treno dall'aereo mentre sfreccio a piena velocita', il
> treno mi APPARE piu' corto, non E' piu' corto.
Fai progressi. Ti resta da capire una cosa: la differenza tra misurazione
statica e misurazione in movimento è dovuta al fatto che che per misurare
il treno in movimento devo fissare in che posizione si trovano la punta e
la coda _nello stesso momento_. Ma quello che per un osservatore esterno è
lo stesso momento, per un osservatore sul treno non lo è.
> Oltretutto, sempre "ammesso" che mi appaia piu' corto, perche' anche
> di questo, mi sai dire quali "prove" abbiamo della contrazione delle
> lunghezze?
Le particelle subatomiche instabili che percorrono distanze che non
dovrebbero riuscire a percorrere? Dal nostro punto di vista perché il loro
tempo proprio è "rallentato" e quindi vivono più di quanto farebbero se
fossero ferme, dal loro punto di vista (se ne avessero uno) perché la
distanza da percorrere è contratta a causa della velocità relativa.
--
"Detto tra noi, sono solo un brigante,non un re,
sono uno che vende sogni alla gente,
fa promesse che mai potrà mantenere."
Received on Mon Nov 22 2010 - 16:10:06 CET