Re: Potenza attiva e reattiva

From: Luke <skywalker123_at_supereva.it>
Date: 4 Jul 2002 14:17:08 -0700

"spaghetti" <spag79*R*E*M*_at_libero.it> wrote in message news:<QUUT8.91759$j65.2232131_at_twister1.libero.it>...

Attenzione a non mescolare modelli !
La distinzione tra potenza attiva e reattiva viene introdotta
modellando le grandezze fisiche in gioco ( v ed i) come fasori, cioe'
vettori rotanti sul piano complesso. Questo modello si applica a reti
lineari, con tensioni sinusoidali e a regime. Se scomponi il vettore
della corrente nelle due componenti 1. in fase e 2. in quadratura con
la tensione, ottieni che il lavoro compiuto dalla componente in
quadratura e' nullo (integrando la potenza sul periodo T della
sinusoide). al prodotto tra v e la componente di i in quadratura viene
dato il nome di potenza reattiva e viene interpretata come relativa ad
energia che "palleggia" tra il generatore ed i carichi reattivi.
Spero di essere stato chiaro :-)


>
> Un ultimo dubbio, se collegassi un condensatore alla rete elettrica
> cittadina e lo scollegassi nell'istante di massima carica accumulata,
> quell'energia sarebbe "rubata" ? non ricadrebbe nel conto della potenza
> attiva spesa giusto?

Non puoi applicare il concetto di potenza reattiva. Vale il principio
fondamentale che per ogni Joule "caricato" nel condensatore, ne devi
consumare un altro sul circuito di carica.
Per rispondere in modo preciso alla tua domanda bisognerebbe conoscere
come si comportano i contatori enel in situazioni transitorie come
quella da te descritta.

ciao

luca
Received on Thu Jul 04 2002 - 23:17:08 CEST

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