Mario Leigheb wrote:
(cut
> Se pero' per formula di Planck intendi questa:
> E = h*f
Intendevo esclusivamente questa, e mi scuso se non sono stato chiaro.
> allora e' vero che i fisici a volte utilizzano, per unita' di misura
> dell'energia, unita' diversissime: J, Hz, m, cm^(-1), angstrom,
> persino K, tuttavia non e' possibile applicare ad un fotone o ad una
> particella singola una grandezza termodinamica come lo sono la
> temperatura, la pressione, ecc.
E' proprio quello che volevo sentirmi rispondere.
Nello specifico (vedi l'iniziale posizione della questione doppler) credo
che se si parla di effetto fotoelettrico, dove l'energia viene intesa come
"capacit�" di estrazione di un elettrone, essa vada letta in termini di J.
Si trova scritto nei testi, interpretando in tal senso E=h*f, che tale
capacit� � legata linearmente alla frequenza, ma con questo si incappa nel
problema dell'effetto doppler.
Ripropongo allora la questione, esemplificando.
Prendiamo la riga di emissione del sodio, e supponiamo che i fotoni emessi
da tale sorgente siano in grado di estrarre opportuni elettroni.
Questo a sorgente ferma rispetto al metallo in cui attivare l'effetto
fotoelettrico.
Ora muoviamo, per esempio in allontanamento, la sorgente. Per effetto
doppler la frequenza diminuisce: se l'effetto fotoelettrico dipende dalla
frequenza, ora la luce gialla, spostata verso il rosso, non dovrebbe pi�
essere in grado di estrarre elettoni.
E' vero?
Luciano Buggio.
> Ciao
> Mario Leigheb
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Received on Tue Jul 02 2002 - 11:26:03 CEST