Re: Velocità c (era: Principio di relaltività galil.)

From: Franco <inewd_at_hotmail.com>
Date: Sun, 23 Jun 2002 11:22:32 -0700

Luciano Buggio wrote:
>
> > Quindi introduci una ipotesi ad hoc "per far venire i conti". L'effetto
> > doppler si deduce, non si postula una relazione iniziale.
> Infatti, l'effetto doppler lo deduco.
> Ma diamine!, lo deduco, dalla mia teoria; lasciamelo dedurre dalla mia
> teoria.

Avevo capito male una cosa e fatto un errore durante i calcoli. Avevo
capito che la lunghezza d'onda generata fosse lambda', ma che quella
ricevuta fosse lambda. Invece e` lambda' anche quella ricevuta. Il tutto
aggiunto a un "primo" che mi ero perso nei calcoli, avevo fatto casino.

Le formule sono "giuste", nel senso che mi pare siano derivate
correttamente dall'ipotesi iniziale. Continuano ad avere di bello il
fatto che non distinguono movimento della sorgente da movimento del
ricevitore, e questo implica niente etere. Continuano ad avere di brutto
che non predicono quantitativamente i risultati delle osservazioni.
L'errore e` piccolo per velocita` non troppo alte, ma la formulazione
standard funziona meglio :-).

> Mi ha fatto poi balzare sulla seggiola ci� che dici nell'ultima riga:
> ma non ti pare che questi L.Fotoni assomiglino sempre pi� ai Fotoni
> veri?

?? ho detto questo? devo essere rincoglionito perche' non lo ricordo
piu`.

> E' che ci si � fissati per secoli su questa faccenda dell'etere che fa d
> a mezzo, tanto che
> quando l'abbiamo buttato via ci siamo tenuti per� la velocit� fissa.

Velocita` fissa rispetto a vari riferimenti, non rispetto all'etere.
Anche tu imponi che il ricevitore interagisca solo con gli Lf che vede a
velocita` c.

> "E' cos� e cos�?, ho capito bene?" - oppure: "qui hai sbagliato, per
> questa e quest'altra ragione",

Avevo capito male io, e sbagliato un conto. Le fomule mi sembrano a
posto.

Adesso bisogna spiegara le rotazioni di fase di oscillatori lontani.
Quello che hai ricavato sono le formule per una situazione stazionaria
(velocita` costanti). Ad esempio nelle formule non entra in gioco la
distanza dalla sorgente, come capita nel doppler classico.

Avendo postulato una velocita` di propagazione diversa per i vari
fotoni, hai un mezzo "dispersivo", nel quale conta anche la distanza e
questo mi pare procuri dei problemi.

Poi ci sono tutti gli altri problemi che avevo detto in un messaggio
precedente.

Sarebbe opportuno che dessi una distribuzione della velocita` alla quale
sono generati i fotoni (ho letto qualcosa del tipo guassiana, ma la cosa
non mi pare possa avere senso).

Ciao

-- 
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Sun Jun 23 2002 - 20:22:32 CEST

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