Re: Ancora sulle onde stazionarie

From: Luigi <eliliano_at_libero.it>
Date: 7 Jun 2002 16:12:20 -0700

Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> wrote in message news:<3CFE51F2.F66B4717_at_mclink.it>...


> Io pero' non mi fiderei ciecamente di applets e anche di programmi di
> simulazione in generale, se non sai bene come sono stati scritti. Puo'
> darsi che siano ben fatti, ma non e' detto.
> Nel caso che t'interessa, dovresti vedere l'impulso che va avanti e
> indietro sulla corda senza cambiare mai forma ne' ampiezza.
>

L'applet che ho usato e' questa:
http://www.multires.caltech.edu/~pkrysl/pod/mhjstring.html



> Ma qui hai una corda, e interessa solo la forma della corda, tra 0 e L.
> Inoltre la corda e' ferma agli estremi: f(0) = f(L) = 0.
> Allora puoi usare una (molto piu' semplice) serie di Fourier di soli
> seni:
> f(x) = \sum a_k sin(k*pi*x/L) (k intero positivo).

> Percio' le frequenze sono
> tutte multiple della *fondamentale* (k=1) w_1 = v*pi/L.
> Ne segue anche che il moto della corda e' *periodico*: dopo un tempo T =
> 2*pi/w_1 = 2L/v, tutte le componenti si ritrovano con la stessa fase che
> al tempo 0, eccetera. Nota che 2L/v e' proprio il tempo che un impulso
> impiega a percorrere la corda avanti e indietro.


C'e' poco da fare: hai ragione. Probabilmente, impostando l'eq.diff.
con le giuste condizioni al contorno, il legame con L salta fuori in
modo naturale ...

Ma io Analisi II ancora non l'ho fatta :-(

Capisco che chi si trova in cima alla scala (delle conoscenze) puo'
avere difficolta' a farsi comprendere da chi si trova solo al primo o
al secondo scalino, ma in qualche modo bisogna pur salire!

Ahime', lo scenario che mi si sta sempre piu' chiarendo davanti agli
occhi e' il seguente: le materie sono TUTTE propedeutiche le une con
le altre (indipendentemente dalle propedeuticita' proposte dal CdL) e
l'idea che esista un percorso sequenziale tra esse e' sbagliata.

Mi spiego:
Per capire bene materie come Fisica I, Fisica II, Chimica, etc.
bisogna ALMENO aver fatto Analisi I e II e Geometria.
Pero' per capire bene il significato di autovalori, spazi vettoriali,
etc. bisogna aver fatto Fisica... (l'astrazione pura, almeno agli
inizi, e' una brutta bestia).

Ed e' come un cane che si morde la coda: le materie applicative
giustificano quelle astratte e queste riescono a dare rigorosa
dimostrazione delle prime.

Forse le strategie per uscirne sono due:

a) fregarsene di tutto, imparare quello che si puo', dare l'esame ed
amen;

b) turarsi naso ed orecchie, immergersi nelle materie senza la pretesa
di capire tutto, avendo fede che, ALLA FINE del corso di studi,
l'intero scenario, miracolosamente, si chiarira'.


Scusa lo sfogo, spero di non averti urtato (ma e' scoraggiante vedersi
quasi sempre arrivare, in risposta a dubbi postati, valanghe di
argomentazioni per me quasi del tutto incomprensibili) :-|




> Entro ragionevoli limiti non e' certo un difetto; specie se poi trovi
> qualcuno che ti risolve i dubbi ;-)
>

Ma quando cio' avviene non hai idea di quanto valore abbia per me il
tempo che hai dedicato.


Ciao, Luigi
Received on Sat Jun 08 2002 - 01:12:20 CEST

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