Re: principio di relatività galileiana.

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Sat, 1 Jun 2002 10:15:57 +0200

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Date: 1 Jun 2002 10:15:57 +0200
X-Trace: 1 Jun 2002 10:15:57 +0200, pig.netsys.it

Franco wrote:

(cut)
> Vedi perche' il linguaggio matematico e` migliore di quello naturale? Di
> questo errore (che non e` solo un lapsus tastierae) ti sei accorto
> guardando le formule. Se dicevi solo "piu` corto" poteva capitare di
> essere capito male o di fare delle assunzioni contrarie ai tuoi
> principi.
Prendo atto. Me ne sono accorto consideranto la formula (mi sono chiesto:
ma perch� cavolo, per avere lo spazio lambda' ho moltiplicato un tempo T'
per la velocit� c? Poi. Come diceva Einstein, ho ragionato senza
formule....
(cut)
> Il punto a favore e` che la variazione di tempo (l'effetto doppler) e`
> la stessa, sia che si muova l'emettitore che il ricevitore. L'intervallo
> T' e` sempre del tipo T*c/(c+v).
Gi�: � molto, coem dire.. "elegante" : )
(cut)
> Puoi visualizzare il comportamento di quello che dici supponendo che
> l'emettitore svolga un nastro di carta a velocita` costante, e ogni
> intervallo fisso di tempo (o spazio) faccia un segno sul nastro di
> carta. Se tu guardi il nastro di carta che ti arriva, vedi che i segni
> sono a distanza fissa, indipendentemente dal fatto che ti muova o no,
> mentre il tempo di arrivo fra due segni, dipende dalla velocita`
> relativa (oltre che da quella con cui il nastro di carta e` generato).
> Ho capito bene che cosa volevi dire? Questo modello meccanico funziona?
Si, a questo nostro livello di schematizzazione � equivalente.

> Il punto interessante e` che il risultato che ottiene e` diverso da
> quello che si ottiene con la normale formula dell'effetto doppler per la
> luce. La differenza numerica e` veramente minima, in condizioni normali.
Me ne ero accorto anch'io. E' la differenza che c'� tra c/(c+-v) e
(c-+v)/c che fa ridere quando v e molto pi� piccolo di c ("in condizioni
normali" come giustamente dici).
Questa diversit� � teoricamente discriminante tra le due teorie, ma �
problematico rilevarla sperimentalmente per stabilire quale delle due �
giusta.

> Il punto a sfavore e` che sperimentalmente le cose non vanno cosi`.
> Quando ricevi un pacchetto di onde da un emettitore in moto, la
> frequenza e` diversa, ma anche la lunghezza d'onda e` diversa, e la
> velocita` di propagazione del pacchetto e` sempre c. Si puo` facilmente
> misurare (e la si misura normalmente) la velocita` di propagazione di un
> pacchetto di fotoni in arrivo da una sorgente in movimento rispetto al
> ricevitore, e la velocita` che si misura e` sempre c.
E qui arriva il punto dolente.
Finora abbiamo scherzato:-).
Io speravo di tardare il pi� possibile l'approdo agli L-fotoni, cio�
uscire dallo schematismo delle teste e delle code dell'onda e delle tacche
sul nastro scorrevole, ma ora diventa necessario.
Naturalmente tu hai assunto che la velocit� (>c) dell'onda (rimasta di
lunghezza lambda) emessa dalla sorgente in moto, quando essa si riflette
su uno specchio fermo rispetto al sistema a cui � riferito il moto della
sorgente, resta al ritorno uguale.
Questo contraddice chiaramente l'esperienza. Nell'esperimento di
misuraizne della luce tipo Fizeau si verifica - ti credo sulla parola che
sia stato verificato con sorgente in moto) che il pacchetto d'onda ha
viaggiato a velocit� c.
Hai assunto ci� perch� siamo nello scehmatismo delle palle che si
riflettono, ma bisogna uscirne, perch� l'L-fotone non si muove in linea
retta, e quando si riflette non lo fa come una palla elastica le cui
molecole, quando si chiaccia contro un ostacolo rigido, decelerano per
poi riaccelerare, con vari gradienti a seconda della loro posizione nella
sfera, finch� la palla complessivamente ha riacquistato, nel verso
opposto, la stessa velocit� di prima.
Gli L-Fotoni avanzano a balzi cicloidali e la dinamica della loro
riflessione � assai diversa e complessa.
Pi� volte in passato ti ho rimandato nel mio sito laddove si parla
dell'oscillazione completa dell'asse di rotazione del L.fotone (che ho
identificato con l'asse magnetico, ma lasciamo ci�) nel momento della
riflessione, oscillazione che avviene ad opera del potenziale della
barriera, se il gradiente che esso incontra � sufficiente.
Prendiamo un fotone (fa per ora salti cicloidali ordinari, con le cuspidi,
quindi viaggia a c) che mette il piede giusto nella barriera. Proviene
ortogonalmente. Fissiamo l'attimo in cui raggiunge la cuspide della
cicloide ed in quell'istante l'asse di rotazione, che � parallelo alla
superficie riflettente, venga fatto ruotare di 180� intorno alla direzione
del vettore che spinge. In tal modo esso spicca il salto successivo
ripercorrendo esattamente a ritroso la traiettoria cicloidale descritta
all'arrivo (naturalmente questa oscillazione non avviene in tempo nullo,
sto schematizzando).
Ripartir� quindi alla stessa velocit� media utile c, facendo gli stessi
salti cicloidali ordinari con cuspidi.
Vedi qui la figura.
http://www.scuoladifisica.it/One%20Chapter%20Five-Two-One.html
Immaginiimo adesso un fotone che, per essere stato emesso da una sorgente
in moto a velocit� v, arrivi con velocit� media media utile di
propagazione c+v.
Come credo tu gi� sappia, in tal caso i salti cicloidali non sono
ordinari, nonci sono le cuspidi, la traiettoria � quella che
cinematicamente � stata definita "cicloide accorciata", con gli spigoli
pi� o meno smussati a seconda di quanto � accorciata.Il temine per� ci
confonde, e noi non chiameremo "accorciata" questa cicloide. I salti
infatti sono pi� lunghi di prima, non pi� corti: la cicloide � stata
"stirata". La sorgente in moto ha aggiunto una velocit� iniziale v al
fotone nella direzione di quello che sar� il suo complessivo moto di
propagazione: � come, per disegnare il nuovo tracciato, se noi facessimo
muove la striscia di carta a velocit� v sotto la punta che descrive la
cicloide ordinaria in direzione opposta.
Vai qui:.
http://www.scuoladifisica.it/One%20Chapter%20Eight.html
La figura 89 ti fa vedere questa traiettoria. Non far caso a gran parte
del testo di quel paragrafo (comprese le predizioni in appendice ad esso
con l'apparecchio di Fizeau: quando ho scritto quelle cose non avevo
ancora le idee chiare; in particolare non sapevo ancora quanto ti sto qui
esponendo sulla riflessione nell'effetto doppler, e ti sono grato per la
tua ultima obiezione che mi ha stimolato a riflettere meglio ed a tirar
fuori cose che erano implicite nel mio modello e di cui non mi ero
accorto).
Cosa fa quindi in questo caso l'L-fotone quando si riflette? Quale sar� la
sua traiettoria di ritorno?
Qui sta la novit� (di questa notte:-):
*Si deduce dalla dinamica elementare che sar� una traiettoria fatta di
salti cicloidali "allungati" ?(sempre secondo una nomenclatura fuorviante,
che anbbandoniamo, per cui, essendo di fatto salti pi� corti, li
chiameremo "asolati", per via delle asole, dei cappi ad ogni inizio e fine
ciclo).
Per quest atraiettoria, vedi nello stesso link di sopra, la fig.90
(prescindendo dal fatto che essa si riferisce ad un'emissione; considera
solo la traiettoria asolata).
Infatti, quando l'asse di rotazione del L-fotone inverte il suo senso con
la rotazione di 180� per far tornare indietro ilfotone, il vettore e
velocit� iniziale v, *che continua a mantenere lo stesso verso*, ora viene
sottratto (prima era aggiunto) alla velocit� (pi� precisamente alla
componente utile ecc.) del moto ciloidale ordinario.
Se, essendo d la lunghezza del salto ordinario, essa era all'andata
maggiorata a d(1+v/c), ora, al ritorno, tale lunghezza si � ridotta a
d(1-v/c). La velocit� media di avanzamento utile era prima c+v ed ora �
c-v.
Ne consegue che:
a) - L'apparecchio di Fizeau misura velocit� c [andata e ritorno:
(c+v+c-v)/2].
b) - L'onda, che prima di arrivare allo specchio era lunga lambda ad onta
della velocit� maggiore, riflettendosi si accorcia a lambda' = T'(c-v),
dove T', periodo di ricezione testa-coda da parte dello specchio che le
rinvia, � [l'avevamo calcolato l'altra volta: la 5) = Tc/(c+v)] Quindi:
lambda' =Tc(c-v)/c+v)

Con ci� sono soddisfatte le tue richieste (costanza di c ed accorciamento
*obiettivo* dell'onda)
Per la frequenza temporale non c'� problema.

Senonch� sono sorte cos� alcune contraddizione con quanto finora s'� detto.
Spetta a te rilevarle, dopo aver verificato questi calcoli.
Ciao.
luciano Buggio
> --

> Franco


-- 
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Received on Sat Jun 01 2002 - 10:15:57 CEST

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