Ancora sulle onde stazionarie
Ma perche' solo le onde stazionarie possono andar bene per descrivere
il movimento di un elettrone ??
Qualsiasi onda confinata tra pareti riflettenti conserva la propria
energia (dico io).
Prendete una fune ideale, vincolate ambedue gli estremi, quindi
immettete sulla fune un'onda qualsiasi, ad esempio un singolo impulso.
Bene: questo impulso si riflettera' ad ogni estremo, l'onda riflessa
interferira' con quella incidente producendo un nodo in x=0 ed x=L ad
ogni riflessione e l'energia dell'onda e' preservata, con buona pace
delle onde stazionarie.
Forse la "stazionarieta'" delle onde stazionarie si osserva solo
quando e' presente contemporaneamente una sollecitazione (che non deve
interferire con le onde riflesse) ??
Ma allora com'e' che un impulso su una corda di chitarra, a transitori
esauriti, si traduce in una serie di armoniche e basta?
Che fine hanno fatto le altre componenti dell'impulso?
Assorbite agli estremi? E perche'?
Non ci capisco niente. Sembra semplice ma mi sta sfuggendo qualcosa
d'importante.
Devo per forza studiare la funzione d'onda per venirne a capo ?
Aiutatemi, vi prego !
Luigi
Received on Tue May 28 2002 - 22:42:01 CEST
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