Re: Fascino

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Wed, 22 Dec 2021 15:54:27 +0100

Angelo M. ha scritto:
> Stai aprendo verso un discorso difficile: quello sui valori ed i
> limiti della divulgazione, ossia sulla possibilità di traferire al
> "vulgo" concetti difficili.
Difficile o no, è un discorso che non si può eludere e che io ho qui
affrontato più volte.
Il problema non è se i concetti siano più o meno "difficili".
E' invece se sia possibile trasmettere certe idee a chi non ha il
minimo di preparazione necessaria.

> La divulgazione implica necessariamente imprecisioni, omissioni,
> errori e falsità.
Secondo me è peggio: è *inevitabilmente* un *totale travisamento* di
ciò che si vorrebbe esporre.
La mia opinione è radicale, ripeto che l'ho espressa più volte.
La cosa dipende dalla struttura che ha assunto col tempo la fisica (mi
limito alla fisica per ovvie ragioni di competenza, anche se ritengo
che la questione sia più generale).

Nel suo sviluppo, non da oggi ma ormai da secoli, la fisica è
diventata una scienza estremamente complessa, che in grandissima parte
parla di fatti che vanno assai al di là dell'esperienza comune.
Nessuno ha mai *visto* un campo elettrico né il moto proprio delle
stelle. E faccio questi due esempi di proposito, per mostrarti che la
cosa non nasce con la cosiddetta "fisica moderna", ma ben prima.

> Ma non parlerei della divulgazione come di un fatto negativo.
Io invece sì, nella misura in cui si cerca di superare l'ostacolo che
ho sommariamente descritto, attraverso pretese di semplificazione.
Questo significa ingannare chi legge e creargli false convinzioni.

Esco un momento dalla fisica: quanto sia seria questa situazione lo
sta mostrando tutti i giorni l'esperienza che stiamo facendo col
covid.

Commentatori, articolisti, politici ... tutti mostrano a ogni passo la
completa ignoranza dei fatti di base della biologia, della natura dei
virus, nonché del significato di rappresentazioni statistiche, stime,
previsioni.
Sono ormai due anni e in questi due anni tutti costoro non hanno
imparato niente.
Peggio: quanto più si consderano "persone colte", tanto meno ritengono
di avere qualcosa da imparare.

> In primo luogo occorre distinguere tra buoni e cattivi divulgatori,
> essendo i primi quelli che almeno evitano errori e falsità.
Non esistono.

> Non saprei, però, citare il nome di un buon divulgatore. (Forse
> l'Asimov del primo periodo?)
Divertente. Su Asimov non mi pronuncio. Come scrittore di fantascienza
lo conosco e mi piace; come divulgatore non so.

> In secondo luogo penso che anche la visione superficiale,
> l'illusione di conoscenza, sia qualcosa.
> Sia un arricchimento.
Non credo di dover spiegare perché sono in completo disaccordo.

> Tu hai dedicato, da quello che leggo, tutta la tua vita alla fisica.
Non amo queste espressioni retoriche, né l'implicazione psicologica
che ne trai.
La questione non sta nella mia soggettività, ma in fatti reali,
oggettivi e verificabili se non ci si tappa occhi e orecchie.

> E su questo tema sei, giustamente, rigoroso. Ma ci sopno, in genere,
> diversi livelli di conoscenza.
Ovviamente rifiuto questa affermazione se fatta in senso generico.

Un esempio.
Certo esistono diversi livelli di conoscenza e approfondimento della
m.q., ma solo da un certo punto in su.
Forse sai, forse no, che su cose del genere ho lavorato per molti
anni, con un preciso scopo: fornire a ragazzi di livello liceale una
prima base di conoscenze *corrette* e utilizzabili.
Come ho scritto in altro post, debbo riconoscere di aver fallito.
Questo non significa che sia impossibile, ma io non ce l'ho fatta.
E non ho mai inteso il mio lavoro come "divulgazione".
A mia conoscenza nessuno nel mondo ha saputo fare di meglio, mentre
molti hanno fatto di peggio, anche senza rendersene conto.
Resta il fatto che a livello universitarila la m.q. si può conoscere a
diversi livelli di approfondimento, ma qui siamo del tutto fuori dalla
divulgazione.

Massimo 456b ha scritto:
> vorrei farvi notare che i gruppi pubblici di discussione sulla
> fisica non sono altro che attivita' di divulgazione scientifica.
Questo lo dici tu.
Io non ho mai inteso così la mia partecipazione.

> Sempre ammesso che qui si faccia buona divulgazione criticare la
> divulgazione in un gruppo di divulgazione costituisce una
> contraddizione.
Dato che non accetto la premessa, non riconosco la contraddizione.
-- 
Elio Fabri
Received on Wed Dec 22 2021 - 15:54:27 CET

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